Il convento e l’ospedale delle Missionarie della Carità, nella capitale haitiana di Port-au-Prince, sono stati devastati da un gruppo armato che ha saccheggiato e incendiato l’edificio.
Era rimasto uno degli ultimi baluardi di speranza in un Paese segnato da violenze endemiche. Le suore di Madre Teresa, da decenni impegnate nell’area, accolgono e curano oltre 30.000 persone l’anno, offrono assistenza sanitaria e conforto ai più poveri.
Il complesso era considerato uno dei luoghi più sicuri e rispettati nel quartiere Bas Delmas, un rifugio protetto per la comunità locale. Ma una banda guidata dal pericoloso criminale Jimmy Chérizier ha invaso il territorio, e ha distrutto la struttura, sono stati abbattuti i muri, ed è stato trafugato quanto possibile: dalle panche ai letti, fino alle attrezzature mediche.
Parte del materiale sottratto è già comparso sul mercato nero della città. Fortunatamente, nessuna delle religiose, già trasferite in un’altra comunità, è rimasta ferita, seppure la loro missione risulti profondamente compromessa.
Le autorità avevano già consigliato alle suore di lasciare la zona a causa della crescente instabilità, ma la congregazione aveva continuato a operare, nella speranza che il rispetto guadagnato negli anni potesse proteggerla.
Per le Missionarie della Carità si tratta del primo attacco da quando la loro casa, fondata nel 1979 da Madre Teresa in persona, era diventata un punto di riferimento fondamentale per i bisognosi.