La Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto un tentativo repubblicano di bloccare il conteggio dei voti provvisori espressi dagli elettori della Pennsylvania, che hanno commesso errori nelle schede inviate per posta.
I repubblicani avevano chiesto alla Corte di intervenire dopo che la Corte suprema dello Stato in questione aveva stabilito, all’inizio della settimana, con un verdetto di 4-3, che gli elettori non dovevano essere privati del diritto di voto se dimenticavano di inserire la loro preferenza nell’apposita busta che ne garantiva la segretezza.
La legge della Pennsylvania non consente a un elettore di esprimere un voto provvisorio se ne ha espresso uno per posta in tempo utile. Ma la maggioranza dei giudici della Corte suprema dello Stato ha affermato che una scheda respinta non conta come voto espresso. “Poiché gli elettori non hanno rispettato il requisito obbligatorio della busta di segretezza, non hanno espresso un voto”, hanno infatti affermato i magistrati della Corte della Pennsylvania.
A partire da giovedì, quasi 9.000 delle 1,6 milioni di schede elettorali inviate per posta erano arrivate senza l’apposita busta.
La decisione dell’alta Corte Suprema è stata accolta con favore dalla campagna di Kamala Harris, che ha comunicato: “In Pennsylvania e in tutto il Paese, Trump e i suoi alleati stanno cercando di rendere più difficile il conteggio dei vostri voti, ma le nostre istituzioni sono più forti dei suoi vergognosi attacchi. La decisione di oggi conferma che, per ogni elettore idoneo, il diritto di voto significa il diritto di far contare la propria preferenza”.
Nel 2019 la Pennsylvania ha adottato una legge che consente a tutti gli elettori di votare per posta. Ma la norma non è chiara quando si tratta di stabilire se i funzionari debbano essere obbligati a notificare agli elettori gli errori tecnici sulle loro schede. La decisione della Corte di venerdì permetterà invece ad ogni elettore dello Stato che si vede rifiutare una scheda per un cavillo tecnico, di esprimere comunque il loro voto.
La controversia è nata da un’elezione speciale svoltasi all’inizio di quest’anno, in cui due cittadini della contea di Butler, vicino a Pittsburgh, si sono visti rifiutare il loro voto per corrispondenza, sono stati invitati a esprimere un voto provvisorio e poi si sono visti annullare anche quest’ultimo.