Al Lucca Comics & Games, le elezioni presidenziali americane e il ruolo della politica nella cultura Pop irrompono nell’incontro “Scrivere l’America 2” dove grandi autori internazionali come Gene Luen Yang e Jeph Loeb, rispettivamente i fumettisti di American Born Chinese e Batman si confrontano.
Tra riflessioni sull’importanza della speranza nelle storie, la rappresentazione degli Usa e l’impatto dei social media, gli artisti hanno offerto uno spaccato attuale sul mondo della narrazione contemporanea.
Durante la conferenza, la moderatrice Jessica Tseang ha chiesto agli ospiti eventuali aspettative sulle imminenti votazioni del 5 novembre, indipendentemente dall’esito. “Solo storie che abbraccino la speranza,” ha risposto Loeb, “perché il mondo ne ha bisogno. Come scrittori, è nostro dovere infondere questo sentimento, specialmente se viviamo in un’epoca in cui sembra scarseggiare. Altrimenti, cosa scriviamo a fare?”
Yang ha concordato con il collega e ha ribadito che raccontare vicende positive e inclusive sia fondamentale in un universo sempre più complesso. “Dobbiamo raccontare un’America che trasmetta fiducia, senza dimenticare le sfide, senza nascondersi.”
Gli Stati Uniti rappresentano un luogo reale, ma anche un immaginario carico di simbolismo, come ricordato dai presenti. Dai western ai supereroi, conducono a un percorso narrativo che continua ad affascinare e influenzare.
Yang ha poi sottolineato come alcuni personaggi hanno avuto origine: “Nascono dalle menti di creativi emarginati, talvolta ebrei che non si sentivano completamente parte della cultura dominante americana. L’umanità di questi soggetti, l’idea di accogliere l’altro, è quello che li ha resi universali.”
Un altro tema affrontato è stato l’impatto dei social media nel mondo attuale. “Le piattaforme hanno amplificato la cultura come mai prima d’ora,” ha specificato Loeb. “Oggi i messaggi si diffondono rapidamente, raggiungono milioni di persone.” Secondo Yang, questa divulgazione ha permesso al pubblico di identificarsi maggiormente anche nei loro beniamini, creando un legame personale con storie di resistenza e fiducia.
Alla domanda di Tseang sugli stereotipi americani, Yang ha affermato: “Ogni stereotipo contiene una verità, ma non va evitato; bisogna attraversarlo, mostrarne il lato umano. Quando scrivo un personaggio, voglio che il lettore veda una persona reale, non un semplice cliché.”
Loeb ha aggiunto che, anche se gli stereotipi possono talvolta infastidire, rappresentano comunque una realtà. “Non vorrei cancellarli perché parte del nostro lavoro è raccontare il mondo come appare. Certo, vorrei un futuro più equo, ma dobbiamo mostrare anche ciò che non va.”
Yang ha spiegato l’importanza della specificità culturale: “In una storia autentica, l’unicità di un’esperienza diventa universale. Quando racconto la storia asiatica o americana, descrivo cibo, usanze e rituali che forse non tutti conoscono, ma che rendono la narrazione più reale e umana.”
Loeb ha concluso riflettendo sul suo approccio alla scrittura: “Amo descrivere ciò che conosco, come New York, perché è la mia realtà. Scrivere di accadimenti che si fondono con l’autenticità rende per tutti qualsiasi cultura più accessibile e stimolante.”