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October 31, 2024
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Elon Musk non era in tribunale per la causa sul milione di dollari ai pro-Trump

Un esercito di legali sostiene che il caso è federale e non statale

Massimo JausbyMassimo Jaus
Musk aumenta la ricompensa per chi lo aiuta a sostenere Trump

Elon Musk at the Butler Farm Show where former US President and Republican presidential nominee Donald Trump is due to speak at a rally in Butler, Pennsylvania, USA, 05 October 2024. EPA/WILL OLIVER

Time: 3 mins read

La giustizia dei ricchi. Elon Musk, che non era in aula nel tribunale di Philadelphia per rispondere alle accuse mosse dal procuratore distrettuale Larry Krasner, che lo ha citato in giudizio per il suo piano di assegnare un milione di dollari al giorno agli elettori pro-Trump in stati chiave per le prossime elezioni presidenziali, ha invece mandato davanti al giudice un esercito di suoi legali che hanno sostenuto che il procedimento era controverso poiché il caso non rientrava nella giurisdizione della magistratura statale, ma di quella federale.

Il magistrato Angelo Foglietta ha preso atto della richiesta fatta dai legali difensori del miliardario, proprietario tra l’altro anche di Space X, e si è rimesso alla decisione dei giudici federali. Lui interverrà solo se i magistrati federali non prenderanno in esame il caso.
In apertura dell’udienza l’avvocato difensore di Elon Musk, Matthew Haverstick, ha affermato che il suo cliente è “un uomo molto impegnato che non può semplicemente materializzarsi ovunque voglia con un preavviso di 12 ore”.

Una giustificazione aspramente criticata dai pubblici ministeri. È dovuto intervenire il giudice Foglietta che, in tono scherzoso, ha detto agli avvocati della procura che il preavviso dato a Musk per presentarsi in aula era troppo breve. “Musk è vero che costruisce razzi, ma con un preavviso di meno di 24 ore, non ha avuto il tempo per prenderne uno e venire qui in aula”.
Gli avvocati della procura distrettuale di Philadelphia hanno contestato la richiesta degli avvocati di Musk. “Spiegheremo alla corte federale perché questa vicenda deve essere decisa in questa corte statale” ha dichiarato il sostituto procuratore John Summers.

Il caso ora è stato assegnato al giudice federale Gerald J. Pappert, ex Attorney General repubblicano della Pennsylvania nominato alla magistratura federale dal presidente Barack Obama. Per ora non è stata programmata una data per l’udienza.

Musk, che ultimamente in molti comizi è sato accanto a Donald Trump, ha donato decine di milioni di dollari all’America Pac, una super comitato d’azione politica costituito quest’estate per sostenere il candidato repubblicano. Il premio della lotteria indetta da Musk va ai firmatari di una petizione che chiede agli elettori di sostenere la libertà di parola e il diritto di possedere armi. Secondo il sito web del super Pac, almeno 12 persone avrebbero già ricevuto premi da 1 milione di dollari, di cui quattro solo in Pennsylvania.

La scorsa settimana il Dipartimento di Giustizia ha avvertito il gruppo di Musk che la sua “lotteria” potrebbe essere illegale. La legge federale proibisce a gruppi e individui di compensare in danaro le persone per registrarsi per votare.

Alcuni esperti di diritto elettorale hanno affermato che la petizione di Musk è legalmente dubbia e sembra corrompere efficacemente le persone per registrarsi.

Musk ha difeso la petizione online, sostenendo che gli elettori che vogliono avere diritto ai premi non devono registrarsi come repubblicani o votare alle elezioni del 5 novembre.
Questa mattina il giudice Angelo Foglietta ha sottolineato che la lotteria organizzata da Musk era tecnicamente aperta a tutti gli elettori registrati che firmano la petizione, non solo ai repubblicani o ai sostenitori di Trump.

Nei giorni scorsi il procuratore distrettuale aveva chiesto alla corte di “rafforzare la sicurezza per l’udienza” a causa degli attacchi online contro Krasner da parte degli utenti di X, dopo che Musk in una serie do post ai suoi oltre 200 milioni di follower metteva in dubbio l’integrità della causa del procuratore distrettuale della città.

Musk ha investito molto tempo e risorse per sostenere la campagna di Trump ed è stato fortemente coinvolto nei dettagli delle operazioni del PAC sin dalla formazione del comitato. Si è concentrato principalmente sul raggiungimento degli elettori degli stati indecisi che sono disimpegnati dalla politica o non registrati per votare.

Musk, una delle persone più ricche del mondo, ha fondato il comitato questa primavera con l’idea di innescare un’“onda rossa” inviando suoi delegati in tutto il paese per parlare e cercare di persuadere gli elettori “indecisi” negli stati in bilico.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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