Un’inchiesta condotta dai ricercatori del Media Forensics Hub della Clemson University, in collaborazione con CNN, ha messo in luce una rete di disinformazione russa, nota come “Storm-1516”, che da mesi cerca di influenzare l’opinione pubblica occidentale, in particolare quella statunitense, in vista del voto del 5 novembre.
La rete risulta collegata al controverso gruppo fondato dal defunto “cuoco di Putin” Evgenij Prigozhin, la Russian Foundation to Battle Injustice (R-FBI). La R-FBI, istituita nel 2021 dall’ex capo dei mercenari Wagner e attualmente guidata da Mira Terada (pregiudicata per riciclaggio di denaro negli USA), avrebbe progressivamente modificato il suo focus dalle fake news sulla guerra in Ucraina a quelle sulle elezioni americane.
L’organizzazione si presenta come un ente per i diritti umani, ma le sue attività sembrano essere strettamente legate agli interessi statali russi. Le recenti operazioni di Storm-1516 hanno preso di mira figure di spicco democratiche come Kamala Harris e il suo compagno di corsa, il governatore del Minnesota Tim Walz. Le accuse variano da una presunta responsabilità di Harris in un incidente stradale a San Francisco, fino a fantomatiche affermazioni riguardanti molestie sessuali di Walz a una studentessa.
Secondo i dati analizzati da CNN, Storm-1516 ha diffuso almeno 54 storie false dal mese di agosto 2023. Delle ultime dieci, sette sono focalizzate sulla politica statunitense e, come segnalato dalle agenzie di intelligence, nessuna di queste ha riscontri concreti.
Uno degli aspetti più inquietanti della disinformazione di Storm-1516 è l’uso di video manipolati digitalmente: uno mostra un ranger accusare Harris di aver ucciso un rinoceronte in Zambia, mentre un altro racconta di un presunto incidente stradale che ha paralizzato una giovane donna.