La New York Historical Society cambia nome e apre un’ala dedicata alla storia della democrazia americana: H. M. Agnes Hsu-Tang e Oscar L. Tang hanno permesso di realizzarla donando all’istituzione 20 milioni di dollari. Lo storico museo dell’ Upper dell’West Side aperto nel 1804 che ancora oggi ospita mostre sulla storia di New York e dell’America, è il più antico della città. All’interno delle sue sale si organizzano mostre permanenti ed esposizioni temporanee su temi quali la schiavitù, i diritti umani, il femminismo e la politica, che lo qualificano da sempre come un luogo interessante dal punto di vista storico e formativo.
Il museo racconta un percorso di 400 anni di storia americana mostrato ai visitatori attraverso sculture, disegni, statue, opere di design, come le lampade Tiffany e oggetti storici evocativi della storia americana come la Bibbia utilizzata durante l’insediamento di George Washington nel 1789. Il Museo è pensato anche per accogliere i bambini che possono imparare la storia giocando nelle sale dedicate. Vi è anche un auditorium che proietta brevi filmati per raccontare eventi storici di rilievo.
Adesso però, dopo ben 220 anni la New York Historical Society sta cambiando il suo nome in New York Historical.
Come si legge sul sito ufficiale del museo, la nuova ala completerà il maestoso complesso architettonico dell’istituzione a Central Park West e fungerà da sede dell’Academy for American Democracy di New-York Historical e del Dorothy Tapper Goldman Center for Teaching Democracy. “Il nuovo spazio ci permetterà di aumentare il numero di studenti nell’Accademia di dieci volte, da 3.000 a 30.000 all’anno e di aumentare il numero di educatori raggiunti attraverso il Dorothy Tapper Goldman Center for Teaching Democracy”. Inoltre, l’ultimo piano della nuova ala ospiterà il primo Museo americano dedicato alla storia della comunità LGBTQ+.
Ken Weine, vicepresidente senior e responsabile dei contenuti del museo ha sottolineato che il nuovo nome, che entrerà in vigore martedì, è stato voluto con l’obiettivo di distinguere il museo dalle tante altre società storiche del paese, ma anche di renderlo più accogliente, dato che la parola “società” inclusa nel nome ufficiale può avere “un’aria un po’ altisonante”, ha affermato. Weine ha osservato che invece il nuovo nome semplificato “New York Historical” non ha necessariamente “senso grammaticale”, ma si ispira a una campagna di marketing della Apple e al suo noto slogan “Think different”.