Il presidente Joe Biden ha accusato Elon Musk di essere un ipocrita, in materia di immigrazione, dopo la pubblicazione di una notizia secondo cui l’amministratore delegato di Tesla avrebbe lavorato illegalmente negli Stati Uniti.
“L’uomo più ricco del mondo è risultato essere un lavoratore illegale. No, sono serio. Avrebbe dovuto frequentare la scuola quando è arrivato, con un visto per studenti. Stava violando la legge. E parla di tutti questi clandestini che stanno arrivando da noi?”, ha detto Biden durante un evento a Pittsburgh.
La notizia in questione è stata riportata per la prima volta dal Washington Post, secondo cui Musk, originario del Sud Africa, sarebbe giunto a Palo Alto, in California, nel 1995, per frequentare un programma di laurea all’Università di Stanford. Il 53enne, però, non si sarebbe mai iscritto presso l’ateneo.
Secondo il rapporto, gli investitori dell’allora società di Musk, la Zip2, erano preoccupati per la possibilità che Elon venisse espulso dal Paese. La start up è stata venduta per circa 300 milioni di dollari nel 1999, un guadagno che ha permesso all’imprenditore di Pretoria di diventare in seguito uno dei primi investitori e presidente di Tesla, e di avviare la sua impresa aerospaziale SpaceX.

Alla fine del 2022, Musk ha inoltre utilizzato il sui infinito patrimonio per acquisire il social network Twitter, oggi noto con il nome di X, con un’operazione di buyout da 44 miliardi di dollari.
Nel suo articolo, il Washington Post ha citato anche un’e-mail del 2005 inviata da Musk ai co-fondatori di Tesla, in cui riconosceva di non avere l’autorizzazione per restare negli Stati Uniti, quando aveva avviato Zip2. Tuttavia, dopo le parole del presidente Biden, l’uomo più ricco del mondo ha ribadito su X: “Mi è stato permesso di lavorare negli USA. Quel burattino di Biden sta mentendo”.
Musk è oggi non solo l’uomo più ricco al mondo, con un patrimonio di circa 274 miliardi di dollari, ma anche uno dei protagonisti più influenti della campagna elettorale americana. Ha infatti stanziato più di 70 milioni di dollari per sostenere il candidato repubblicano Donald Trump e gli altri candidati del GOP, ed è uno dei maggiori donatori del partito.
È stato protagonista di numerosi eventi in questa fase finale della corsa alla Casa Bianca, facendo riferimento in diverse occasioni all’ormai ripetitiva retorica di Trump contro l’immigrazione. In caso di vittoria del leader MAGA, sembra ormai scontato che il 53enne avrà un ruolo di primo piano nella sua amministrazione.