Ieri in Carolina del Sud un giudice ha deliberato che non sarà possibile riaprire la registrazione elettorale per quasi 1.900 giovani. Un errore del Dipartimento statale dei veicoli a motore, DMV, ha impedito loro di completare l’iscrizione al voto quando hanno richiesto la patente di guida.
I ragazzi che avevano 17 anni al momento dell’adesione, nel frattempo sono diventati maggiorenni ma, il problema nei sistemi del DMV non ha fatto apparire loro il modulo elettronico che certificava i requisiti per le elezioni, escludendoli così dalle liste elettorali.
La causa è stata presentata dall’American Civil Liberties Union, ACLU, un’organizzazione americana senza scopo di lucro per i diritti civili, che ha richiesto di riaprire la registrazione per consentire agli adolescenti di votare.
L’associazione ha suggerito soluzioni alternative per rimediare al disguido, ma il giudice Daniel Coble ha ritenuto che, con le elezioni così vicine, sarebbe stato troppo complesso integrare i nuovi nomi nelle liste senza compromettere l’integrità dell’intero processo. Nella sua sentenza, Coble ha specificato che “non ci sono rimedi praticabili che il tribunale possa adottare senza causare disordine nel sistema di voto”.
Gli avvocati della Commissione elettorale della Carolina del Sud e del DMV si sono allineati con la decisione, hanno dichiarato che, nonostante il rammarico per i giovani, che perderanno la possibilità di votare per la prima volta, non sarà possibile intervenire senza creare difficoltà per gli uffici locali, già occupati a gestire le procedure.
Anche Michael Burchstead, rappresentante della Commissione elettorale statale, ha chiarito che identificare i nuovi elettori, verificarne l’idoneità e inserirli negli elenchi richiederebbe tempo e risorse che non sono attualmente disponibili.
Nonostante l’intricata vicenda circa 6.000, ragazzi sono riusciti comunque a completare la registrazione in tempo. La problematica era emersa grazie a un diciassettenne che, non trovando il proprio nome nei registri, tramite un legislatore locale, aveva spinto l’ACLU a intervenire.
Allen Chaney, direttore legale della no-profit, ha espresso rammarico per il mancato intervento: “È deludente che il governo non intervenga per correggere un errore che esclude dei giovani elettori, anzi, sembra stia cercando scuse per evitare di rimediare”.
Mentre in Carolina del Sud sono già stati espressi oltre 500.000 voti anticipati nei primi giorni di apertura dei seggi, il giudice Coble ha fatto notare che una recente proroga della registrazione è stata concessa solo a seguito dei danni causati dall’uragano Helene, definito un “atto di Dio” non attribuibile a un errore di sistema.
In collaborazione con l’ACLU, il DMV sta ora cercando di identificare l’entità del problema e garantire che simili errori non si ripetano. Kevin Hall, avvocato del presidente del Senato Thomas Alexander, ha affermato: “Condividiamo l’obiettivo di elezioni giuste e sicure”. Tuttavia, per Chaney, il problema non dovrebbe rappresentare una giustificazione: “Il caso riguarda un diritto costituzionale fondamentale. Questi ragazzi meritano l’accesso a una votazione storica senza essere penalizzati da errori burocratici”.