Le conversazioni segrete tra Elon Musk e Vladimir Putin hanno messo sul chi va là i vertici della NASA. Negli ultimi tempi, l’agenzia spaziale si è affidata sempre più frequentemente a SpaceX, società appartenente all’uomo più ricco del mondo, per svolgere le sue missioni più importanti.
Giovedì, il Wall Street Journal ha rivelato che il 53nne di Pretoria ed il presidente russo sono costantemente in contatto da almeno due anni a questa parte, durante i quali hanno discusso di affari, questioni personali e di tensioni geopolitiche.

Una volta venuto a conoscenza del clamoroso scoop del WSJ, l’amministratore della NASA, Bill Nelson, nel corso di una conferenza stampa a Washington DC ha dichiarato: “Non so se questa storia sia vera. Penso che si debba indagare. Se è vero che ci sono state conversazioni tra Elon Musk e il presidente della Russia, penso che sarebbe preoccupante, in particolare per la NASA, per il Dipartimento della Difesa, per alcune agenzie di intelligence”.
NASA e SpaceX hanno collaborato in moltissime occasioni in questi anni: l’azienda di Musk ha lanciato importanti missioni scientifiche per conto dell’agenzia con i suoi razzi e ha trasportato astronauti da e verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il veicolo Starship di SpaceX, inoltre, svolge un ruolo chiave nei piani di esplorazione lunare della NASA.
Al momento, l’uomo più ricco del mondo non ha smentito i dettagli riportati dal Journal, ma ha alluso alla storia in diversi post sui social network. In uno di questi, ha postato due emoji sorridenti in risposta a un utente che scherzava sul fatto che potesse essere un agente russo.
“Ho visto l’articolo pubblicato dal WSJ”, ha invece dichiarato John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, “Non sono in grado di confermare la veridicità di tali notizie, e vi rimandiamo al signor Musk per parlare delle sue comunicazioni private”. La senatrice Jeanne Shaheen ha inoltre comunicato su X che il Dipartimento della Difesa “deve indagare su quanto accaduto”. Quest’ultima fa parte della commissione del Senato per le relazioni estere e della commissione per i servizi armati.

Musk ha profondi legami commerciali con le agenzie militari e di intelligence statunitensi. SpaceX, che gestisce il servizio Starlink, lavora su programmi governativi riservati ed è anche il principale lanciatore di razzi per il Pentagono e la NASA. Il 53enne dispone inoltre di un’autorizzazione che gli consente di accedere a determinate informazioni riservate.
Motivo per il quale il deputato democratico Jim Himes ha affermato: “Se questa storia verrà confermata, è davvero preoccupante. Elon Musk è profondamente inserito nel nostro apparato di sicurezza nazionale”.