Secondo il Wall Street Journal, la Russia avrebbe fornito informazioni strategici ai ribelli Houthi nello Yemen attraverso la rete delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, facilitando gli attacchi della milizia ribelle alle navi occidentali nel Mar Rosso con l’uso di droni e missili.
I raid, condotti nei primi mesi del 2024, avrebbero ostacolato il passaggio di merci lungo una delle rotte commerciali più trafficate al mondo, già sotto pressione per le tensioni regionali.
La collaborazione tra Mosca e un gruppo considerato dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica riflette, per gli analisti, una strategia russa volta a creare disordini in punti nevralgici per il commercio globale, come il Medio Oriente, per spostare l’attenzione internazionale dalle operazioni russe in Ucraina.
Alexander Gabuev, direttore del Carnegie Russia Eurasia Center, ha sottolineato come per la Russia qualsiasi conflitto rappresenti un’opportunità strategica: più risorse vengono distolte verso aree di crisi come il Mar Rosso, meno attenzione e supporto finiscono in Ucraina, il tutto a beneficio di Mosca. Anche a livello di alleanze, l’approccio di Putin è chiaro: rafforzare i legami con regimi autoritari come l’Iran e la Corea del Nord al doppio scopo di ricevere armamenti e risorse e complicare i piani degli Stati Uniti.
La Russia ha ormai consolidato i propri legami con l’Iran, allontanandosi di fatto dall’alleanza storica con Israele, Paese sempre più coinvolto in scontri con gruppi militanti sostenuti dall’Iran, come Hamas, Hezbollah e gli stessi Houthi. Putin ha più volte criticato l’operato di Stati Uniti e Israele a Gaza, osservando come la regione sia vicina a un conflitto su larga scala.
Dai dati forniti da Windward, società specializzata in intelligence marittima, emerge che gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso hanno ridotto il traffico di petroliere verso Bab al-Mandab del 77% rispetto a un anno fa, inducendo molte navi a deviare per evitare la zona critica, con costi significativi per le rotte commerciali globali. Gli Stati Uniti hanno avviato una coalizione navale internazionale per proteggere le rotte commerciali e, secondo il Wall Street Journal, l’amministrazione Biden ha destinato più di un miliardo di dollari per abbattere i droni e missili Houthi, garantendo la sicurezza della navigazione nella regione.