Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si scuserà formalmente per il ruolo svolto dal governo americano nel costringere i bambini indigeni ad andare in collegi specifici per essere “assimilati”. Per circa 150 anni, questi ultimi sono stati abusati fisicamente e sessualmente: quasi 1.000 ragazzini, inoltre, hanno perso la vita.
“Sto facendo qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: porgere le mie scuse formali alle nazioni indiane per il modo in cui abbiamo trattato i loro bambini per tanti anni”, ha detto il leader statunitense lasciando la Casa Bianca giovedì per l’Arizona.
Tra il 1869 e gli anni ’60, più di 18.000 bambini indigeni – alcuni anche di quattro anni – sono stati strappati con la forza alle loro famiglie e inseriti nel sistema dei collegi. Le scuole, spesso gestite da chiese cristiane, facevano parte della politica di assimilazione forzata lanciata dal Congresso nel 1819 come tentativo di “civilizzare” i nativi americani, i nativi dell’Alaska e i nativi hawaiani.
In un comunicato stampa, la Casa Bianca ha dichiarato che Biden ritiene che “per inaugurare la prossima era delle relazioni tra governo federale e tribù dobbiamo riconoscere pienamente i danni del passato”. Il presidente democratico sarà il primo della storia americana a scusarsi per questa drammatica vicenda. “Non avrei mai immaginato che una cosa del genere sarebbe accaduta”, ha dichiarato il Segretario agli Interni Deb Haaland, appartenente alla nazione Pueblo di Laguna, nel Nex Mexico, “Per me è una cosa importante. Sono sicura che lo sarà per tutte le comunità indiane”.
Haaland è la prima nativa americana a guidare il Dipartimento degli Interni. Poco dopo la sua nomina ha avviato un’indagine sul sistema dei collegi. Il dipartimento ha raccolto le testimonianze dei sopravvissuti, documentando quasi 1.000 vittime in oltre 500 collegi.
Haaland si unirà a Biden durante la sua prima visita diplomatica a una nazione tribale in qualità di presidente, e lo affiancherà quando terrà il suo discorso presso la comunità indiana di Gila River, 48 chilometri a sud di Phoenix. “Sarà uno dei momenti più importanti della mia vita”, ha dichiarato.
Gli USA non sono il solo Paese ad aver sottratto i bambini alle popolazioni indigene per rinchiuderli in collegio. Anche il Canada si fece promotore di un progetto analogo. Nel 2022, Papa Francesco si scusò con questi popoli per la cooperazione della Chiesa cattolica con la “catastrofica” politica canadese delle scuole residenziali per indigeni, affermando che l’assimilazione forzata dei nativi ha distrutto intere culture e sconvolto numerosissime famiglie.