Un ex vicesceriffo della contea di Palm Beach, fuggito a Mosca, è diventato uno dei più prolifici propagandisti del Cremlino, operando direttamente con l’intelligence militare russa per diffondere disinformazione mirata contro la campagna di Kamala Harris.
Secondo documenti ottenuti da un servizio di intelligence europeo e visionati dal Washington Post, John Mark Dougan, ex marine statunitense, ha ricevuto finanziamenti da un ufficiale del GRU, il servizio di intelligence militare russo, per sostenere la creazione di siti di notizie false e contenuti divisivi.
Dougan, che ha sempre sostenuto di operare indipendentemente dal Cremlino, avrebbe ricevuto pagamenti da un alto funzionario del GRU sotto il falso nome di Yury Khoroshevsky – il cui vero nome è Yury Khoroshenky. Quest’ultimo fa parte dell’Unità 29155 del GRU, incaricata di operazioni di sabotaggio, interferenze politiche e guerra cibernetica contro l’Occidente. Fonti della sicurezza europea confermano che l’unità ha avuto un ruolo centrale nelle attività di disinformazione dirette verso gli elettori americani, specialmente in vista delle elezioni presidenziali del 5 novembre che vedranno Harris contrapposta al repubblicano Donald Trump.
Più di 150 documenti datati da marzo 2021 a agosto 2024 gettano luce su una rete di disinformazione che, secondo gli esperti, è diventata una delle principali fonti di fake news provenienti dalla Russia. Tra le operazioni attribuite alla rete di Dougan c’è un video virale che diffama il candidato democratico alla vicepresidenza Tim Walz. Il filmato ha raggiunto quasi 5 milioni di visualizzazioni in meno di 24 ore, secondo dati forniti da Microsoft.
Non è un caso singolo: dal settembre 2023, i contenuti prodotti da Dougan e dai suoi collaboratori russi hanno ottenuto oltre 64 milioni di visualizzazioni, secondo McKenzie Sadeghi, ricercatore di NewsGuard, un’organizzazione che monitora la disinformazione online. Uno dei principali finanziatori di Dougan sarebbe il Centro per la Geopolitica, un istituto moscovita fondato dal filosofo ultranazionalista Alexander Dugin. Dugin, considerato da molti come ideologo di Vladimir Putin, ha promosso teorie imperialiste e revansciste che hanno alimentato l’invasione russa dell’Ucraina. Il Centro di Dugin, secondo i documenti, ha collaborato attivamente con il Ministero della Difesa russo per sostenere la propaganda di Dougan.
Dougan nega peraltro qualsiasi legame con il governo russo o l’intelligence militare. In un’intervista telefonica con il Washington Post, ha affermato di non conoscere né Korovin né Khoroshenky, dichiarando di lavorare come consulente IT per un’azienda americana, definendo i documenti come falsificazioni.
La rete di Dougan emerge come responsabile della creazione di numerosi siti di fake news, tra cui DC Weekly, Chicago Chronicle e Atlanta Observer, che hanno diffuso alcuni dei contenuti di disinformazione più virali contro Harris. Uno degli episodi più recenti include un deepfake audio in cui si sentirebbe Barack Obama alludere a un ordine da parte dei democratici per assassinare Donald Trump. Altri video hanno ripreso false accuse contro Tim Walz, presentandolo come molestatore di uno studente ( accompagnato da dichiarazioni simili fatte da Dougan in un podcast solo pochi giorni prima della sua diffusione).
Dopo aver lavorato per lo sceriffo di Palm Beach, dove aveva denunciato abusi da parte di un sergente, Dougan è stato licenziato da un dipartimento di polizia a causa di accuse di molestie sessuali e incriminato per estorsione e intercettazioni illegali. Dopo essere fuggito in Russia, dove ha ottenuto asilo politico nel 2017 e la cittadinanza russa nel 2023, l’ex sceriffo ha prodotto contenuti propagandistici per emittenti come One America News, spingendo narrazioni filo-russe sul conflitto in Ucraina, accusando ad esempio il presidente ucraino Zelensky di essere responsabile delle sofferenze della popolazione aggredita.