Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Fungal Ecology, ha messo in luce una straordinaria scoperta: i funghi potrebbero essere in grado di prendere decisioni intelligenti.
Secondo i ricercatori, il modo in cui questi organismi crescono e si espandono attraverso colonie suggerisce capacità nascoste, sarebbero in grado di attuare strategie complesse e comunicare tra diverse parti della rete miceliale.
Questo non solo introduce nuove possibilità per capire meglio la natura della specie, ma potrebbe anche fornire una nuova prospettiva sull’intelligenza che continua a essere esplorata.
Seppure, i funghi vengano identificati solo nelle forme visibili, la maggior parte di essi vive sottoterra sotto forma di micelio, una rete di filamenti chiamati ife. Queste reti possono essere enormi: la più grande si trova nella foresta di Malheur, in Oregon e copre circa sei chilometri.
Il micelio sarebbe quindi in grado di trasmettere informazioni lungo le sue diramazioni, similmente. come i neuroni comunicano nel cervello umano. La sua capacità, è stata testata attraverso lo Phanerochaete velutina, un patogeno, che è stato esposto a diverse disposizioni di blocchi di cibo, a croce e a cerchio, per osservare come avrebbe reagito. Invece di crescere casualmente, come ipotizzato, ha mostrato un comportamento strategico.
Nel caso della disposizione a croce, le connessioni si sono mostrate più forti verso i blocchi esterni, che probabilmente venivano utilizzati come “avamposti” per esplorare nuove aree di risorse. Invece, nella disposizione circolare, il micelio ha evitato di espandersi in aree già densamente popolate, per risparmiare energie.
Tradizionalmente, l’intelletto viene associato al cervello umano, l’organo che racchiude l’identità e il modo di pensare. Tuttavia, è stato dimostrato che alcuni animali come i polpi possiedono un tipo di “intelligenza distribuita”, con ciascun tentacolo che può agire quasi indipendentemente dal nucleo centrale.
Anche i funghi potrebbero avere un sistema multiplo di cognizione. Lo studio ha evidenziato come questi organismi siano capaci di riconoscere forme e muoversi sulla base delle loro esigenze.
“É sorprendente vedere quanto possano fare”, ha dichiarato Yu Fukasawa, principale autore del documento, “sono in grado di memorizzare, imparare e prendere decisioni. Il modo in cui affrontano i problemi è però incredibilmente diverso rispetto a quello che hanno gli esseri umani”.