La scorsa settimana, alcuni post su X hanno accusato Tim Walz, candidato democratico alla vicepresidenza, di essere stato molesto con dei giovani alunni, quando era un insegnante di scuola superiore e allenatore di football. Sul social, inoltre, era circolato un video che mostrava un presunto un ex studente che muoveva accuse contro Walz.
Tuttavia, il Washington Post ha intervistato la persona in questione, che non è l’uomo che si vede nel filmato, e che ha affermato che il presunto incidente in realtà non è mai avvenuto. Secondo l’intelligence statunitense, dietro questo tentativo di screditare il compagno di corsa di kamala Harris, a pochi giorni dall’Election Day, vi sarebbe la Russia.
I funzionari hanno infatti affermato: “Riteniamo che gli influenti attori russi abbiano creato e amplificato contenuti che denunciano attività inappropriate commesse dal candidato democratico alla vicepresidenza nel corso della sua precedente carriera”. “Vladimir Putin vuole che Donald Trump vinca, perché sa che gli darà tutto ciò che vuole”, ha invece dichiarato Morgan Finkelstein, portavoce della campagna Harris-Walz, “Condanniamo con la massima fermezza qualsiasi tentativo da parte di attori stranieri di interferire nelle elezioni statunitensi”.
Anche altri post che contenevano accuse non verificate contro Walz sono stati rapidamente smontati dagli utenti di X e dai fact checker, che hanno notato che gli screenshot di quella che doveva essere un’e-mail di una presunta vittima contenevano incongruenze, tra cui quello che sembrava essere un cursore ancora visibile nel testo. Le fake news sono state ricondivise da account pro-Trump, accumulando milioni di visualizzazioni su X e altre piattaforme.

Tra queste, vi sarebbe anche un video in cui una donna affermava di essere stata vittima di un incidente, con omissione di soccorso da parte della vicepresidente Kamala Harris, nel 2011. Secondo i ricercatori, queste tattiche fanno parte di un’operazione di propaganda russa denominata “Storm-1516”, scoperta dal Media Forensics Hub dell’Università di Clemson lo scorso autunno.
Altre operazioni di questo tipo, hanno creato siti web che simulano vere testate giornalistiche statunitensi per condividere articoli falsi generati dall’intelligenza artificiale. A settembre, il dipartimento di giustizia ha incriminato due dipendenti dell’emittente statale russa RT per uno schema che prevedeva l’invio di quasi 10 milioni di dollari a influencer americani di destra, che pubblicavano video contro gli aiuti all’Ucraina, inneggiando a Trump e denigrando i democratici. Gli influencer hanno dichiarato di non sapere che la società che li pagava fosse legata alla Russia.
Durante il briefing di ieri, i funzionari dell’intelligence hanno detto che gli sforzi degli avversari stranieri, in particolare Russia, Cina ed Iran, per dividere gli americani “si intensificheranno” in queste ultime settimane che precederanno l’Election Day, e continueranno anche dopo la chiusura delle urne.