Stando a quanto affermato dal miliardario Mark Cuban, sostenitore di Kamala Harris, in queste ultime settimane di campagna elettorale, l’avversario principale della vicepresidente sembra non essere più Donald Trump, bensì Elon Musk.
L’uomo più ricco del mondo, che ha deciso di sposare la causa del tycoon, negli ultimi tempi ha attirato sempre di più su di sé la luce dei riflettori, promuovendo una serie di iniziative con le quali spera di favorire l’ascesa del leader MAGA.
“Ormai è la campagna di Kamala contro quella di Elon”, ha dichiarato Cuban, ex patron dei Dallas Mavericks, ai microfoni ‘Squawk Box’ della CNBC. Il multimiliardario si è inoltre scagliato contro l’amministratore delegato di Tesla e SpaceX per la sua promessa di regalare un milione di dollari al giorno al vincitore di una lotteria riservata agli elettori di uno Stato in bilico, che decidono di firmare una petizione dell’America PAC. Cuban ha definito tale idea una mossa “disperata”. Tuttavia, il 66ene ha dichiarato che se Harris dovesse vincere, “potrebbe ricucire al 100% il suo rapporto con Musk”.

Negli ultimi tempi, i due miliardari, grandi protagonisti di questa fase conclusiva della campagna elettorale, si sono più volte punzecchiati a vicenda. Dopo che Musk aveva deriso in diverse occasioni l’aspetto di Cuban, quest’ultimo ha affermato: “Non riesci a non pensare a me, vero Elon? Va bene. Lo capisco. Se sostenessi un candidato così incompetente da doverne finanziare la campagna elettorale, anch’io cercherei una distrazione”.
Parlando dell’ultima idea del suo rivale e di America PAC, il 66enne ha spiegato che quella della lotteria “non è una cattiva idea”, ma allo stesso tempo “potrebbe facilmente ritorcerglisi contro”.
Nel frattempo, il 53enne di Pretoria è diventato oggetto di una nuova indagine della CBS. Quest’ultima, infatti, analizzando il profilo X di Musk, ha scoperto che il 55% dei suoi post contiene dichiarazioni fuorvianti o false. Dal gennaio di quest’anno, ha utilizzato la piattaforma di social media di sua proprietà per accumulare quasi 3,3 miliardi di visualizzazioni, alimentando i dubbi sui problemi di sicurezza delle elezioni, e diventando una delle voci più influenti durante la campagna elettorale del 2024.

Un’ulteriore analisi di questi post, inoltre, ha mostrato che 40 degli account a cui Musk ha risposto o che ha re-postato sono profili che i ricercatori hanno identificato come promotori di fake news su presunte frodi elettorali. Nel corso dell’anno, lo stesso Musk ha pubblicato o condiviso 661 post di questo tipo, che hanno avuto una media di 9,3 milioni di visualizzazioni.
Gli esperti, naturalmente, temono che un coinvolgimento così elevato del pubblico, nei post che amplificano le cospirazioni sui brogli elettorali, possa creare le premesse per un possibile caos post 5 novembre.