Ieri, dopo giorni di intense ricerche, la Marina degli Stati Uniti ha confermato il ritrovamento dei resti dei due membri dell’equipaggio del jet EA-18G Growler, precipitato vicino al Monte Rainier, nello stato di Washington.
“È con il cuore pesante che condividiamo la perdita di due amati Zappers”, ha dichiarato il comandante Timothy Warburton, a capo dell’Electronic Attack Squadron 130, al quale appartenevano gli aviatori. La priorità, ha sottolineato Warburton, è ora quella di prendersi cura delle famiglie delle vittime. Ha inoltre espresso gratitudine per il lavoro di squadra che ha permesso di recuperare in sicurezza i corpi dei militari caduti.
L’aereo si è schiantato martedì scorso durante un volo di addestramento di routine. La zona che è sovrastata dalla montagna è particolarmente impervia, ricoperta da nevai e ghiacciai perenni, ha reso le operazioni di recupero particolarmente difficili, peggiorate anche dalle avverse condizioni meteorologiche. I rottami del velivolo sono stati localizzati a circa duemila metri di altitudine, le cause dell’incidente tuttora restano ignote, sarà un’inchiesta già aperta a stabilirle.
Le identità dei due piloti non sono state rese pubbliche fino a 24 ore dopo aver informato le rispettive famiglie. Il jet era basato presso la Naval Air Station Whidbey Island, nel nord-ovest di Washington, e faceva parte dell’apparato di guerra più antico della Marina.
L’EA-18G Growler è un mezzo d’attacco elettronico altamente avanzato, dotato di sensori e armi capaci di neutralizzare le minacce emergenti, come descritto sul sito web dello squadrone.
Questo tragico episodio segue un altro incidente avvenuto a dicembre, quando un aereo di sorveglianza era caduto nella baia di Kaneohe, alle Hawaii. In quell’occasione, tutti e nove i membri dell’equipaggio erano riusciti a salvarsi.