Nel secondo giorno della visita ufficiale in Australia, Re Carlo ha dovuto fronteggiare una protesta insorta all’interno del Parlamento.
La senatrice indipendente Lidia Thorpe, di origini aborigene, ha interrotto la cerimonia nella capitale Canberra, e si è messa a gridare per circa un minuto: “Tu non sei il mio re” e ha denunciato il genocidio subito dai popoli indigeni. L’episodio è avvenuto poco dopo che il sovrano aveva concluso il suo discorso e si era diretto verso la regina Camilla, seduta sul palco.
Thorpe, che indossava un mantello tradizionale in pelle di opossum, ha continuato con le accuse e ha sottolineato: “Questa non è la tua terra” oltre a aggiungere che il re avrebbe dovuto istruire il Parlamento a discutere un trattato di pace con i popoli australiani. La politica è stata poi scortata via dalla sicurezza, mentre la celebrazione è proseguita senza ulteriori interruzioni.
L’Australia, membro del Commonwealth, riconosce il monarca britannico come capo di Stato, ma il rapporto tra la corona e i popoli indigeni rimane una questione delicata. Thorpe ha a lungo sostenuto il trattato tra il governo australiano e i suoi primi abitanti, una richiesta che trova eco tra molte comunità che sottolineano di non aver mai ceduto la loro sovranità alla monarchia.
Nonostante questo incidente, l’accoglienza ai reali è stata comunque positiva, con centinaia di persone riunite fuori dal Parlamento accorse per salutare. Re Carlo e la consorte sono stati accolti da politici, alunni e rappresentanti del popolo Ngunnawal.
Tuttavia, la visita de re si insinua inevitabilmente nella complessa storia coloniale dell’Australia e del rapporto con i suoi residenti indigeni, riemersa con la protesta della senatrice. Buckingham Palace non ha rilasciato commenti ufficiali sull’accaduto, ha preferito concentrarsi sull’entusiasmo della folla festante.
L’Australia, che nel 1999 ha respinto attraverso un referendum l’ipotesi di diventare una repubblica, continua a dibattere sulla possibilità di interrompere qualsiasi legame con i reali. Sebbene il primo ministro Anthony Albanese abbia escluso la possibilità di nuovi quesiti referendari a breve termine, soprattutto dopo il recente fallimento del voto sul riconoscimento degli indigeni.
La visita di Re Carlo, la prima in Australia da quando è salito al trono, è stata più breve rispetto ai precedenti viaggi, anche a causa delle sue condizioni di salute che lo hanno visto concentrarsi sulle cure per il cancro. Nonostante i momenti di tensione, sono stati registrati anche attimi divertenti, come quando il discendente della casa reale, durante un incontro con il pubblico, ha deciso di accarezzare un alpaca che portava una piccola corona.