Gli elettori moldavi hanno detto “Sì” all’adesione all’Unione europea al termine di una consultazione segnata da denunce di ingerenze russe e terminata con una vittoria di misura.
Con quasi tutti i voti ormai scrutinati, il “sì” si è attestato al 50,39%, mentre il “no”, inizialmente in vantaggio, ha raggiunto il 49,61%, secondo i risultati forniti dalla commissione elettorale.
La consultazione arriva in un momento delicato, con la presidente Maia Sandu, in corsa per la rielezione, che ha denunciato un “assalto senza precedenti alla libertà e alla democrazia” del Paese. I risultati parziali avevano indicato che tra il 55 e il 57% degli elettori non era disposto a impegnarsi per l’adesione di Chisinau all’UE. Fondamentali sono stati i voti della diaspora, fortemente pro-UE, che sono stati stati conteggiati per ultimi e hanno dato slancio alla vittoria dei “sì”.
I risultati favoriscono l’attuale presidente filo-europea Sandu, che nel corso delle elezioni di domenica ha ottenuto quasi il 42% dei voti. Al ballottaggio del 3 novembre Sandu dovrà vedersela con l’ex procuratore generale Alexandr Stoianoglo, che ha ricevuto il 26,32%. Stoianoglo ha dichiarato che, se eletto, intende costruire una politica estera “bilanciata”, mantenendo relazioni sia con l’UE e gli Stati Uniti sia con la Russia e la Cina.
Anche in questo caso la campagna elettorale è stata segnata da numerose accuse di interferenze. Nel mirino delle polemiche è finito il magnate pregiudicato Ilan Shor, condannato in contumacia per frode e furto, che avrebbe tentato di corrompere almeno 130.000 elettori per votare “no” e sostenere i candidati filo-russi al voto. Sia il Cremlino che Shor, residente in Russia, hanno prontamente negato ogni coinvolgimento.
Sui propri canali social, Shor si era esplicitamente offerto di pagare gli elettori che sarebbero riusciti a convincere altri a votare i candidati filo-Mosca, sostenendo che si trattasse di un uso legittimo dei suoi soldi. Prima del voto, le autorità moldave hanno rimosso contenuti online accusate di ospitare disinformazione, annunciando di aver scoperto un programma in Russia per addestrare moldavi a organizzare disordini di massa e avviando indagini penali contro gli alleati di Shor.