L’amministrazione Biden ha annunciato una norma che garantirebbe alle donne l’accesso gratuito alle pillole anticoncezionali da banco e ad altri metodi contraccettivi attraverso l’assicurazione privata. Secondo quanto dichiarato dalla Casa Bianca, l’iniziativa si inserisce all’interno di un quadro legislativo più ampio, volto a migliorare l’accesso alla salute riproduttiva.
La disposizione, presentata dai Dipartimenti della Salute e dei Servizi Umani, del Lavoro e del Tesoro, mira ad ampliare i servizi di assistenza preventiva previsti dall’Affordable Care Act, la più significativa espansione della copertura del sistema sanitario statunitense. Se sarà finalizzata, entrerà in vigore nel 2025 e permetterà a milioni di pazienti di ottenere tali prodotti senza costi aggiuntivi.
Jennifer Klein, direttrice del Consiglio per le politiche di genere della “White House”, ha sottolineato l’importanza della proposta, e ha dichiarato che potrà “ampliare la copertura contraccettiva per 52 milioni di donne in età riproduttiva con un’assicurazione sanitaria privata”. In particolare, la nuova tutela consentirebbe per la prima volta l’accesso gratuito agli anticoncezionali da banco senza prescrizione, e allargherebbe la gamma di quelli coperti dagli assicuratori.
Attualmente, Opill è l’unica pillola giornaliera disponibile senza ricetta negli USA, ma la nuova legislazione includerebbe anche altri prodotti, come la pillola del giorno dopo, spermicidi, spugne e preservativi.
La norma prevede inoltre che i piani sanitari coprano tutti i farmaci e dispositivi contraccettivi approvati dalla Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia federale statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, inclusi gli IUD, i dispositivi intrauterini, senza costi aggiuntivi per le richiedenti.
La proposta arriva a ridosso delle elezioni presidenziali del 2024, in cui il diritto sull’aborto e l’accesso alla salute riproduttiva sono divenuti temi cruciali. La vicepresidente Kamala Harris ha incentrato la sua campagna sul diritto all’aborto, in risposta alla decisione della Corte Suprema di ribaltare nel 2022, la storica sentenza Roe v. Wade. Mentre, l’ex presidente Donald Trump ha adottato un approccio diverso, sostiene infatti che le leggi sull’interruzione di gravidanza dovrebbero essere gestite dai singoli Stati, senza la necessità di dover introdurre un divieto nazionale.