Probabilmente, in questa campagna elettorale, l’unica cosa che accomuna i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti, Kamala Harris e Donald Trump, è la presenza di un miliardario carismatico al loro fianco. Da un lato, infatti, come ormai noto, il leader MAGA ha ricevuto il sostegno di Elon Musk, l’uomo più ricco al mondo; dall’altro, invece, la leader democratica potrà contare sull’appoggio di Mark Cuban, ex proprietario di maggioranza della franchigia NBA dei Dallas Mavericks, il cui patrimonio si aggira intorno ai 5,7 miliardi di dollari.
Dopo aver sostenuto Hillary Clinton nel 2016, quando l’allora candidata democratica venne sconfitta proprio da Trump, il 66enne ha deciso di scendere in campo al fianco dell’attuale vicepresidente, partecipando al suo comizio in Wisconsin. Sabato, invece, Cuban prenderà parte ad un town hall a Phoenix, prima di volare in Michigan con Doug Emhoff, marito di Kamala.
Ieri, sul palco di La Crosse, Wisconsin, l’ex presidente dei Mavs ha dichiarato: “Questa elezione è una battaglia per gli imprenditori. Donald Trump è il Grinch che vuole rubarvi il Natale. Il Grinch non capisce come funzionano le tariffe. Il Grinch è quello che farà fallire le piccole imprese”.
Cuban è visto da molti come un imprenditore di grande successo e dall’enorme carisma, in grado di attirare l’attenzione di genere maschile, soprattutto i più giovani. Secondo alcuni esperti, la Harris si starebbe servendo del suo aiuto proprio per portare dalla sua parte questi ultimi.

A differenza di Musk, che ha versato quasi 75 milioni di dollari nelle casse dei gruppi allineati con Trump, Cuban non è un donatore politico. I registri della Commissione elettorale federale mostrano un’unica donazione di 1.000 dollari a suo nome, a favore della deputata Zoe Lofgren (California) nel 2002. Tuttavia, gli alleati di Harris sostengono che la sua voce e la sua personalità sono più preziose del suo denaro.
Un nuovo sondaggio di Equis Research, che si concentra sugli elettori latini, ad esempio, ha rilevato che Cuban è la figura più popolare tra gli uomini ispanici sotto i 50 anni, con un indice di gradimento netto di 15 punti percentuali superiore a quello di Musk.
Recentemente, l’ex presidente dei Mavs, ha inoltre avvertito il 53enne di Pretoria a non fidarsi troppo del tycoon. “Ho detto a Elon: ‘Arriverà il momento in cui avrai bisogno di qualcosa da Donald Trump e lui ti deluderà’. Garantito”, ha affermato Cuban, “lui brucia tutto ciò che tocca”. Tuttavia, nonostante l’enorme carisma del 66enne, non tutti i democratici sono entusiasti di vedere i leader del partito portare un miliardario in campagna elettorale.
Qualcuno infatti afferma che, qualora Harris si aggiudicherà la Casa Bianca, l’imprenditore di Pittsburgh potrebbe poi pretendere qualcosa in cambio del suo aiuto. “Mark Cuban è un comunicatore di talento e capisco che avere un miliardario che combatte contro Donald Trump sia interessante per la campagna”, ha dichiarato alla NBC Jeff Hauser, fondatore del Revolving Door Project, un gruppo progressista che si occupa di nomine di personale in posizioni chiave della politica economica, “Ma i miliardari della tecnologia hanno spesso molto in comune…”.

Ed a proposito di miliardari della tecnologia: ieri, Elon Musk ha tenuto il suo primo comizio da solo a favore di Trump in Pennsylvania, incoraggiando gli elettori nei sobborghi di Philadelphia a registrarsi per esprimere il proprio voto ed esprimere la loro preferenza in anticipo.
“Non sono mai stato politicamente attivo in passato”, ha detto l’uomo più ricco al mondo, “ma lo sono ora, perché penso che qui vi siano in gioco il futuro dell’America e il futuro della civiltà”.
L’enfasi e la grinta messe in mostra dal patron di X non è certo passata in osservata. Il New York Times ha infatti commentato: “Sembrava che fosse lui il candidato alla presidenza”.