A poche settimane dalla data prevista per le elezioni presidenziali del 2024, Donald Trump e i candidati repubblicani concentrano le loro campagne su un tema controverso: le questioni transgender.
Al centro del dibattito ci sono la partecipazione delle donne trans negli sport femminili, le operazioni di affermazione del genere finanziate dai contributi pubblici, soprattutto per i detenuti nelle carceri e l’accesso ai bloccanti della pubertà per i minori.
Questi argomenti sono ormai diventati temi centrali delle politiche del GOP, accanto ai classici che riguardano inflazione e immigrazione.
Secondo quanto rivelato da un’analisi del quotidiano New York Times, i repubblicani hanno speso oltre 65 milioni di dollari in pubblicità televisiva in una dozzina di stati chiave. Questa propaganda è stata concentrata in alcune delle corse più competitive per la Casa Bianca, il Senato e la Camera, con lo scopo di creare divisioni culturali e presentare i democratici come fuori dallo scenario politico del Paese.
Non è la prima volta che il GOP affronta queste tematiche. Anche durante le elezioni di medio termine del 2022, seppure con scarso successo, la questione era stata sollevata. La strategia adesso punta soprattutto all’elettorato conservatore e a recuperare i consensi persi fra le elettrici femminili, dopo la controversa posizione del partito sull’aborto.
Nelle ultime settimane, in una delle pubblicità più trasmesse il tycoon attacca la vicepresidente Kamala Harris, e conclude con lo slogan: “Kamala è per loro/loro. Il presidente Trump è per te.” Pattie Gonia denuncia l’uso non autorizzato della sua immagine nella campagna di Trump – La Voce di New York
In Ohio, le campagne pubblicitarie contro il senatore democratico Sherrod Brown lo accusano di favorire la partecipazione degli atleti trans negli sport femminili. In Montana, gli annunci attaccano il senatore Jon Tester, dipingendolo come troppo liberale per lo stato conservatore.
Strateghi del GOP come Brad Todd sostengono che le questioni transgender rappresentino uno dei punti nevralgici per i democratici che si allontanano dalla realtà politica del Paese. Nonostante i tentativi di spostare il dibattito su terreni a loro più favorevoli, come l’aborto, i DEM si trovano costretti ad ammettere che le “aggressioni” potrebbero influenzare gli esiti elettorali.
Leigh Finke, primo membro transgender della Camera dei Rappresentanti del Minnesota, ha infatti affermato che questi attacchi sono particolarmente insidiosi perché fanno leva sulle emozioni più che su dati concreti.
Esponenti repubblicani come Chris LaCivita, uno dei responsabili della campagna di Trump, hanno invece dichiarato che la forza dei loro messaggi consiste nel ribaltare le parole di Kamala Harris senza alterazioni, ma solo sfruttando le sue stesse parole, oltre all’utilizzo di immagini di personaggi noti, come la nuotatrice transgender Lia Thomas, che ha vinto il titolo NCAA nel 2022.
Tuttavia, le organizzazioni a difesa dei diritti LGBTQ+, come la Human Rights Campaign, ritengono che, come in passato tali strategie saranno destinate a fallire. Da un lato, questo approccio potrebbe mobilitare la base elettorale più conservatrice; dall’altro, rischia di alienare una parte significativa dell’elettorato, in particolare i giovani e le donne, che vi vedono solo un tentativo di divisione.
Il focus sulle questioni transgender comunque in America rimane centrale. Un recente sondaggio condotto dai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, CDC, ha evidenziato che il 3,3% degli studenti delle scuole superiori si identifica come transgender, mentre un ulteriore 2,2% dichiara di essere ancora in fase di valutazione sulla propria identità di genere.
Questi dati rivelano anche le profonde disparità di salute che affrontano gli studenti trans, con un 26% che ha tentato il suicidio nell’ultimo anno, una percentuale drammaticamente più alta rispetto agli studenti cisgender. Inoltre, il 40% degli intervistati transgender ha dichiarato di aver subito episodi di bullismo a scuola, o trovarsi ad affrontare situazioni di instabilità abitativa a causa del rifiuto familiare o della mancanza di protezione da parte dei servizi sociali.
Il rapporto dei CDC sottolinea quindi che la discriminazione e la marginalizzazione sociale giocano un ruolo cruciale nella creazione di queste disparità.
Seppure queste ricerche evidenzino le difficoltà della comunità transgender, vengono talvolta utilizzate in maniera strumentale dai repubblicani per dipingere la loro inclusione come una minaccia.