Una vera e propria tragedia si è consumata tra le acque dell’Indonesia. Qui, infatti, una turista americana è stata divorata da uno squalo, mentre stava facendo un’escursione subacquea con degli amici. Il cadavere di Colleen Monfore, originaria del Michigan, è stato trovato all’interno dello stomaco del possente animale, dopo essere stato trascinato in mare dalla corrente.
La sessantottenne ed i suoi sei amici si trovavano presso la meravigliosa isola di Pulau Reong, dove stavano trascorrendo una vacanza da sogno. Lo scorso 26 settembre, la donna è stata trasportata via dalla corrente, e nessuno dei presenti è riuscita a salvarla.
Nel corso dell’ultimo weekend, un pescatore del posto è riuscito a catturare lo squalo nelle vicinanze di Timor Est. L’uomo ha notato che l’animale si comportava in maniera strana: poco dopo, si è ritrovato di fronte ad una scena alquanto macabra.
“Quando lo abbiamo catturato, lo squalo non si comportava in modo normale”, ha dichiarato il pescatore, “Ho pensato che avesse ingoiato della plastica o delle reti. Quando lo abbiamo aperto, abbiamo trovato i resti di una donna”. Le autorità locali, hanno dichiarato di aver reperito anche i resti della muta che indossava la malcapitata Monfore, il girono in cui la corrente l’aveva trascinata sempre più a largo. Attualmente le indagini sono ancora in corso.
“Stiamo ora indagando ulteriormente sul caso per confermare se si tratta dei resti di qualcuno di cui è stata denunciata la scomparsa in Indonesia”, aveva dichiarato ieri Muhammad Saleh Goro, capo dell’Unità tecnica regionale di attuazione per la gestione del Parco marino dell’isola di Alor. “Dalla tuta da sub indossata dalla vittima, è probabile che si tratti di un sub. La vittima dello squalo era una donna straniera”.
La sessantottenne è stata poi identificata tramite le impronte digitali.
Colleen Monfore era originaria di Holland, Michigan: la sessantottenne, una pensionata, si trovava in Indonesia per una vacanza di 7 settimane, in compagnia del marito Mike e di alcuni amici. Stando a quanto affermato da questi ultimi, sembrerebbe che la donna sia morta in seguito ad un problema cardiaco avvertito durante la fatidica immersione del 26 settembre, il giorno in cui il suo corpo è stato trasportato via dalle acque.
“C’era corrente, ma era gestibile”, ha scritto Kim Sass, una delle amiche della Monfore, in un post su Facebook, “Ho fatto più di 1000 immersioni con questa donna così buona… Non credo che sia stato il mare né certamente uno squalo a porre fine alla sua vita”.
“Era una persona straordinaria”, ha concluso Sass, “la chiamavamo Santa Colleen. Amava la natura e gli animali. Non avrebbe mai voluto che questa tragedia venisse attribuita a uno squalo”.