Sabato sera, davanti alla Casa Bianca, il fotoreporter Samuel Mena Jr. si è dato fuoco durante una manifestazione contro Israele. Il gesto è stato documentato in un video che mostra Mena con il braccio sinistro avvolto dalle fiamme, mentre urla e attira l’attenzione dei presenti. Subito dopo, alcuni passanti e agenti della polizia metropolitana di Washington sono intervenuti per spegnere l’incendio utilizzando acqua e indumenti.
Nel video, Mena alza il braccio sinistro, ancora in fiamme, per mostrarlo alla folla prima di essere soccorso. Più persone lo hanno aiutato a spegnere le fiamme, versandogli dell’acqua addosso e cercando di lenire le ustioni visibili sul suo braccio. Mentre gli agenti della polizia lo trattenevano, Mena ha urlato di essere un giornalista.
In un altro passaggio del video, Mena urla: “Diffondiamo disinformazione”, riferendosi alla copertura mediatica del conflitto a Gaza. Prima dell’incidente, il fotoreporter aveva pubblicato un lungo post sul suo blog in cui esprimeva critiche nei confronti dell’obiettività dei media occidentali: “Ai 10 mila bambini a Gaza che hanno perso un arto in questo conflitto, dono il mio braccio sinistro”.
Mena, laureato alla Walter Cronkite School of Journalism presso l’Arizona State University, ha lavorato negli ultimi due anni per l’emittente locale CBS AZFamily. Secondo le informazioni fornite dalla polizia metropolitana di Washington, l’uomo si sarebbe dato fuoco intorno alle 17:45, all’altezza dell’isolato 800 di 16th Street. È stato poi trasportato in ospedale per essere curato per ferite non pericolose per la vita.
L’atto di protesta avviene all’antivigilia del primo anniversario dei raid di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, che hanno provocato la morte di circa 1.200 persone e fornito il casus belli del conflitto ancora in corso, estesosi anche a Libano e Siria. I manifestanti riuniti intorno alla Casa Bianca chiedevano un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dove, secondo alcune stime, circa 40.000 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani nell’ultimo anno.
In una dichiarazione successiva all’incidente, la polizia di Washington ha ribadito il suo impegno a garantire lo svolgimento sicuro delle manifestazioni, ma ha sottolineato che saranno prese misure nei confronti di chi compie atti criminali durante le proteste.