Protetti dal plexiglass, diventato un evergreen per i comizi all’aperto, Donald Trump ha fatto salire sul palco di Butler, in Pennsylvania, Elon Musk pur ammettendo di non sapere cosa sia Starlink e come operi.
Il CEO di Tesla e X, che ambisce a una carica nell’amministrazione Trump qualora venisse eletto, ha incoraggiato la folla a registrarsi per votare invocando il diritto di free speech, protetto dal Primo Emendamento. “Vogliono toglierci il diritto di parola”, ha dichiarato Musk sui cori Vote Vote Vote e Fight Fight Fight.
Nel suo sproloquio, Trump ha ringraziato anche JD Vance per “il suo lavoro” e per come è andato il dibattito dell’1 ottobre con Tim Walz. Forse uno dei rari gesti di gratitudine fatti pubblicamente da parte del tycoon verso il suo compagno di ticket. L’ex presidente ha parlato poi di immigrazione, petrolio, tasse sulle mance e ha cercato, per l’ennesima volta, di legare a doppio filo l’immagine di Harris con gli errori di Biden.
Il palco di Butler ha visto sfilare la crème del partito Repubblicano che accompagna Trump nella corsa alla Casa Bianca: JD Vance, il figlio Donald Trump Jr. e la moglie Lara, ora co-presidente del Comitato nazionale repubblicano.
Intanto, Kamala Harris ha messo in pausa la campagna per recarsi in North Carolina in qualità di vicepresidente. L’uragano Helene ha messo in ginocchio lo Stato con la conta dei danni che tocca i 417 milioni di dollari – l’amministrazione Biden ha provveduto con 20 milioni di dollari per il momento. Il bilancio delle vittime sale ogni giorno ed è arrivato a quota 223, con oltre 300 dispersi.
Solo qualche giorno fa, anche l’ex presidente si era recato in Georgia per incontrare il governatore repubblicano Brian Kemp e le vittime dell’uragano. Durante la giornata, Trump aveva commentato che la FEMA (la Protezione Civile americana) aveva dirottato i fondi che dovevano andare ad aiutare le popolazioni colpite agli immigrati di altre città. L’agenzia ha risposto che sono soltanto bugie e ha incoraggiato le vittime a non credere a queste teorie complottiste e ad affidarsi al governo.