Un sollievo per l’economia Usa e per il presidente Biden. I lavoratori portuali hanno raggiunto un accordo provvisorio con gli operatori mettendo fine allo sciopero dei porti statunitensi, che ha bloccato per tre giorni i trasporti marittimi sulla costa orientale e del Golfo.
L’International Longshoremen’s Association (ILA) ha annunciato che il sindacato ha raggiunto un accordo con la United States Maritime Alliance (USMX) sui salari, sospendendo lo sciopero fino a gennaio. Il lavoro riprenderà immediatamente, ha dichiarato il sindacato.
Lo sciopero – che ha coinvolto 45.000 lavoratori in 36 porti, dal Texas al Maine e secondo gli analisti di JP Morgan poteva costare all’economia statunitense fino a 5 miliardi di dollari al giorno.- è stato il primo a colpire i porti della costa orientale e del Golfo degli Stati Uniti dal 1977. Le ripercussioni hanno creato seria preoccupazione anche in Europa, il maggior partner commerciale degli Usa.
L’accordo provvisorio prevederebbe un aumento dei salari di circa il 62%. In un comunicato, entrambe le parti hanno dichiarato che torneranno al tavolo delle trattative per negoziare tutte le questioni in sospeso.
“Per grazia di Dio e per la buona volontà dei vicini, l’accordo terrà” ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, parlando con i giornalisti. In un comunicato Biden aveva già detto “L’accordo provvisorio di oggi su un salario record e un’estensione del processo di contrattazione collettiva rappresenta un progresso critico verso un contratto forte. Voglio ringraziare i lavoratori del sindacato, i trasportatori e gli operatori portuali per aver agito in modo patriottico per riaprire i nostri porti e garantire la disponibilità di forniture critiche”.
Soprattutto, però, il presidente ha battuto sul tema della contrattazione collettiva: “funziona ed è fondamentale per costruire un’economia più forte dal centro e dal basso verso l’alto”. Anche Kamala Harris, vicepresidente e candidata in corsa per la Casa Bianca, ha fatto eco alle parole di Biden: “si tratta di equità – e la nostra economia funziona meglio quando i lavoratori partecipano ai profitti record. I lavoratori portuali meritano una parte equa per il loro lavoro che porta beni essenziali nelle comunità di tutta l’America”.
L’accordo è importante per il campo democratico in vista delle elezioni del 5 novembre anche perché una parte dei sindacati d’America non sembra incline a schierarsi con Harris. Del resto, l’avvio di uno sciopero a così breve distanza dalle elezioni ha suscitato molti interrogativi sui rapporti con Donald Trump del presidente del sindacato dei portuali, l’ILA, Harold Daggett. Il quotidiano Guardian ha scoperto alcuni post sui social media di David Adam, presidente e amministratore delegato dell’associazione degli operatori USMX, che criticavano aspramente i democratici.
Tra le questioni rimaste in sospeso nel contratto, quella dell’automazione nei porti: il sindacato si oppone alla perdita di posti di lavoro.