Nella giornata di ieri, Donald Trump ha lanciato il proprio guanto di sfida a Google. Secondo il tycoon, infatti, il colosso statunitense starebbe cercando di mostrare sul web solo notizie negative sul suo conto, interferendo così nelle elezioni americane. Il candidato del GOP ha dunque chiesto al Dipartimento di Giustizia di prendere provvedimenti in merito.
Trump ha affermato che se ciò non avverrà “chiederò l’incriminazione di Google quando diventerò presidente”.
In un post rilasciato su Truth, social media di sua proprietà, il leader MAGA ha inoltre aggiunto: “È stato dimostrato che Google ha usato illegalmente un sistema per mostrare solo storie negative su Donald J. Trump, alcune inventate, mentre, allo stesso tempo, ha rivelato solo storie positive sulla compagna Kamala Harris. Si tratta di un’attività illegale, e spero che il Dipartimento di Giustizia li persegua penalmente. In caso contrario, nel rispetto delle leggi del nostro Paese, ci penserò io quando vincerò le elezioni”.
Molto probabilmente, il tycoon ha fatto riferimento ai dati riportati dal Media Research Center, un’organizzazione di destra che avrebbe scoperto che i risultati del motore di ricerca tendevano a mostrare articoli di notizie “positive” sulla candidata democratica.

“Entrambi i siti web della campagna appaiono costantemente ai primi posti per le query di ricerca più comuni e pertinenti”, ha ribadito Google per l’occasione, “Questo rapporto ha preso in considerazione un singolo termine di ricerca raro in un singolo giorno di qualche settimana fa. Anche in quel caso, i siti web di entrambi i candidati si sono classificati tra i primi risultati di Google”.
“Le query sulle elezioni presidenziali fanno emergere link di notizie in continua evoluzione che riflettono ciò che si trova sul web, quindi cambiano continuamente”, ha inoltre spiegato un portavoce dell’azienda, “Non manipoliamo assolutamente i risultati delle ricerche per favorire alcun candidato. Non a caso diversi organi di stampa hanno riferito che il sito della campagna di Trump appare più in alto nei risultati di Google”.
Il colosso statunitense è solo l’ultimo avversario che Trump ha minacciato di perseguire, qualora dovesse tornare alla Casa Bianca. Questo mese, in un altro post su Truth Social, The Donald ha usato le stesse parole nei confronti di tutti gli avvocati, donatori, operatori politici e tutta una serie di altre persone che ritiene coinvolte in presunti brogli elettorali contro di lui.
Giovedì, infine, il leader MAGA ha detto che anche l’ex speaker della Camera, Nancy Pelosi, dovrebbe essere perseguita dalla legge per non aver fermato la rivolta a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, ad opera degli stessi fedelissimi del tycoon.