La morte di Hassan Nasrallah annunciata oggi dall’esercito di Israele, benché da moltissimi accolta con esultanza, è una nuova drammatica evoluzione del conflitto in Medio Oriente dalle conseguenze ancora incalcolabili. Il segretario-generale di Hezbollah, uno dei più formidabili nemici di Israele, è stato ucciso venerdì in un massiccio bombardamento israeliano su Beirut, capitale del Libano. Era apparso l’ultima volta in un lungo discorso trasmesso la settimana scorsa. Gli attacchi israeliani su Beirut degli ultimi giorni miravano appunto a stanare il leader storico dei militanti sciiti filo iraniani.
La notizia è stata confermata dalla tv al-Manar di Hezbollah.
Dopo l’annuncio ufficiale, il capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano, Herzl Halevi, ha dichiarato che questo omicidio “non è l’ultima arma del nostro arsenale. Il messaggio di Israele è semplice: raggiungeremo chiunque minacci i cittadini di Israele, nel nord, nel sud e in luoghi remoti”.
Israele ha così ucciso nel giro di due mesi i due leader più carismatici delle organizzazioni che attaccano lo Stato ebraico: l’omicidio di Nasrallah giunge dopo quello del palestinese Ismail Haniyeh, a capo dell’ala politica di Hamas, assassinato da un attacco a Teheran il 31 di luglio. Lo Stato ebraico sta anche cercando di uccidere il suo successore Yahya Sinwar che si trova nella Striscia di Gaza.
Nasrallah aveva 64 anni ed era alla guida di Hezbollah da 32 anni, cioé da quando Israele aveva assassinato il suo predecessore Abbas al-Musawi nel 1992. Il suo carisma e la sua abilità politica ne avevano fatto una delle figure più influenti in Libano e in generale nel Medio Oriente sebbene per la propria protezione vivesse in clandestinità.
Il bombardamento israeliano sul quartiere roccaforte di Hezbollah, nella periferia sud di Beirut, ha ucciso anche il comandante del fronte meridionale Ali Karaki e il comandante delle forze di Al Quds in Siria e Libano, Abbas Nilforushan. Secondo le stime dell’esercito israeliano le vittime dell’attacco sono in tutto circa trecento, alcune in edifici circostanti. Il portavoce dell’IDF (Israeli Defense Force) Daniel Hagari ha dichiarato che la struttura presa di mira si trovava sotto alcuni edifici residenziali.
L’amministrazione Biden ha preso le distanze: il presidente in un comunicato venerdì sera ha dichiarato che l’attacco su Beirut è avvenuto senza che Israele ne informasse gli Stati Uniti, parlando di “un momento precario in Medio Oriente”. Fonti israeliane affermavano invece che Washington era stata informata “poco prima” dell’attacco.