A Denver, in Colorado, aprirà i battenti a metà ottobre Populus, il primo hotel di lusso “carbon positive” degli Stati Uniti. I creatori dell’albergo hanno promesso di compensare le loro emissioni con un impatto dal 400% al 500%, attraverso un progetto e una gestione basata su materiali di costruzioni a basse emissioni di carbonio, operazioni ecologiche e un’enorme campagna che si impegna a piantare alberi in tutto lo Stato.
L’Hotel è caratterizzato da una architettura esclusiva in linea con il concetto di sostenibilità ambientale, progettata dagli architetti dello studio AD100 Studio Gang che si sono ispirati alla forma naturale di un albero autoctono di Aspen, il Populus tremuloides, di cui l’edificio riporta il nome e il motivo dei “nodi” che caratterizzano la corteccia di questo particolare abete.
Jon Buerge, presidente di Urban Villages, la società di sviluppo sostenibile dietro Populus, sottolinea: ”Per il progetto abbiamo parlato molto di design biofilo, simile alla natura”, dice a proposito degli interni dell’hotel. “È fatto per assomigliare a una passeggiata nei boschi”.
Populus è dotato di 265 camere suddivise su 13 piani, di un ristorante al piano terra, di spazi per eventi flessibili, di due sale bar, di cui una sul tetto, e un ristorante d’autore con vista sulle montagne, sullo skyline della città e sul Civic Center Park.
Eppure, riguardo all’obiettivo del Populus di essere “carbon positive”, alcuni esperti hanno dei dubbi. Joel Hartter, professore di studi ambientali dell’Università del Colorado Boulder specializzato nella sostenibilità aziendale, ha detto: “Sulla carta, sembra fantastico. Ma ci vorrebbe molta ricerca per verificare tali affermazioni.”
Come riporta il Guardian, secondo Hartter, chi gestisce l’Hotel di lusso si impegna in progetti per la riforestazione o di energia rinnovabile per compensare le emissioni di carbonio, ma è probabile che non necessariamente possiede delle strutture che possano produrre bassi livelli di emissioni. L’esperto sottolinea che “devono essere considerati diversi fattori: emissioni dirette dall’hotel stesso, emissioni da elettricità acquistata che alimenta l’edificio, tra cui illuminazione, riscaldamento e raffreddamento, ed emissioni indirette, come il trasporto di merci, l’impronta di carbonio dei materiali da costruzione, lo smaltimento dei rifiuti e i viaggi degli ospiti. Bisogna anche considerare la preparazione del sito, i materiali da costruzione, le catene di approvvigionamento e tutto ciò che è stato portato in hotel, dai letti e dai mobili ai televisori”.
D’altro canto, Jon Buerge chiarisce che Populus ha ridotto le sue emissioni di carbonio sia attraverso la costruzione dell’edificio, utilizzando materiali riciclati, calcestruzzo a basse emissioni di carbonio e solo il 100% di energia rinnovabile. Inoltre l’albergo è costruito e arredato con materiali ecologici come il legno di scarabeo, il calcestruzzo di frassino, che emette molto meno carbonio di quello tradizionale e non è mai stato utilizzato in un edificio commerciale prima, e pelle fatta di funghi reishi.
Buerge puntualizza inoltre che il 100% dei prodotti alimentari serviti all’interno del Populus è locale e “tutti i rifiuti alimentari saranno trasformati in compost e restituiti a quelle stesse fattorie”.