Nelle tre settimane successive all’uccisione di due insegnanti e due studenti alla Apalachee High School, in quella che è stata la sparatoria scolastica più letale della storia della Georgia, più di 700 bambini e adolescenti, tra cui almeno un alunno di quarta elementare, sono stati arrestati e accusati di aver minacciato violentemente i loro plessi, in almeno 45 stati americani.
Come affermato da un’analisi del New York Times, quasi il 10% di questi aveva 12 anni o meno. I numeri sono impietosi. Gli arresti arrivano mentre la polizia e le scuole affrontano un’ondata di minacce, violenze, spari e attentati. Le notizie hanno terrorizzato gli studenti e i loro genitori, fatto crollare la frequenza e costretto alla chiusura temporanea decine di campus. Alcune scuole hanno cancellato le parate di fine anno, i balli delle medie e le partite di football del venerdì sera.
Nella sola Georgia, 98 studenti in 56 contee sono stati presi in custodia nelle due settimane successive all’attacco del 4 settembre alla Apalachee High School. Una sparatoria di alto profilo scatena abitualmente un’ondata di minacce anche in altre aree del Paese. Secondo gli esperti, però, stavolta il problema sembra essersi amplificato a dismisura.
Dozzine di procuratori, consulenti per la sicurezza scolastica e sovrintendenti distrettuali hanno dichiarato di aver fatto gli straordinari per indagare sui post minatori rilasciati dai giovani sui social media, con una frequenza mai riscontrata nel recente passato. Basti pensare che, in una settimana di settembre, le scuole dell’Arizona hanno ricevuto il 156% di minacce in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Una contea della periferia di Orlando, in Florida, ha invece accusato 24 studenti nei primi 28 giorni di scuola di reati di secondo grado, per aver fatto minacce. In Ohio, invece, un centro statale per la sicurezza scolastica ha ricevuto più segnalazioni riguardanti varie intimidazioni quest’anno che in tutto il 2023.
Fortunatamente, anche se le minacce proliferano in tutta la nazione, la stragrande maggioranza si è rivelata infondata. Secondo Everytown for Gun Safety, un gruppo per il controllo delle armi, gli episodi di spari nelle scuole dal 4 al 20 settembre sono rimasti al di sotto della media degli ultimi anni.
Per gli esperti, il numero di minacce nelle scuole è aumentato anche a causa dei diversi problemi e disagi che le nuove generazioni si ritrovano ad affrontare. Tra questi, gli effetti duraturi dello stress e dell’isolamento causati dalla pandemia, la proliferazione dei social media nelle loro vite e l’invasione della violenza di alto profilo, dalle sparatorie nelle scuole ai tentativi di omicidio politico, nei vari rami della società.
Naturalmente, questa situazione caotica sta generando anche molti dubbi su come intervenire per frenare eventuali nuove stragi. Per alcuni, nonostante la giovane età, questi ragazzini meritano di finire in prigione. Altri, invece, come il detective della polizia di Pheonix Christopher Wren, temono che gli arresti possano minare definitivamente l’esistenza di questi giovanissimi studenti.
“Non è necessario che molti di questi ragazzi vadano in prigione”, ha spiegato Wren, “così si torna indietro, senza alcun dubbio”.