Tra l’8 settembre 1943 ed il 2 maggio 1945, le atrocità compiute dalle forze occupanti tedesche in Italia causarono la morte di migliaia di persone, lasciando una cicatrice indelebile nella memoria collettiva degli italiani. Fra le più gravi, le stragi delle Fosse Ardeatine e di Marzabotto furono capitoli tragici di una narrazione più ampia di violenze e atrocità contro innocenti spesso inermi e indifesi.
L’Appennino tosco-emiliano, lungo la linea Gotica, fu teatro di sanguinosi attacchi che colpirono diversi comuni con una ferocia inaudita. Luoghi come Sant’Anna di Stazzema, Bardine S. Terenzo, Fivizzano, Fosdinovo, Padule di Fucecchio evocano ancora oggi ricordi terribili.
Il prossimo 29 settembre, i Presidenti della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e tedesco, Frank-Walter Steinmeier, si ritroveranno a Marzabotto per commemorare l’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole, uno dei più efferati crimini di guerra nell’Appennino bolognese. Questo tragico evento, avvenuto tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 per mano delle SS tedesche, causò la morte di 770 civili, tra cui 271 bambini.

La tragica esperienza della Seconda Guerra Mondiale ha segnato un punto di svolta nella storia italiana e tedesca, avviando un percorso di riscatto civile e rivolta morale. Le tragedie vissute hanno fatto capire l’importanza della convivenza pacifica tra i popoli, aprendo la strada a una possibile riconciliazione duratura e sensibilizzando le coscienze sulla necessità di contrastare risentimenti, pregiudizi, nazionalismi che mettono a repentaglio la coesione pacifica delle comunità.
La memoria di tali tragici eventi è stata preservata attraverso una politica ufficiale di commemorazione, come dimostrano le visite effettuate dai Presidenti della Repubblica italiana e tedesca ai luoghi simbolo di tali barbarie. Questi gesti sono diventati simboli tangibili di un impegno condiviso per la pace e di testimonianza per le generazioni future. Come sottolinea Isabel Allende, scrittrice cilena, “Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo”: l’importanza di preservare la memoria delle tragedie è un dovere morale, un ponte tra passato, presente e futuro.

La storica visita del Presidente federale Johannes Rau a Marzabotto nel 2002, accompagnato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, rappresentò un momento senza precedenti nelle relazioni tra Italia e Germania. Questo evento segnò un punto di svolta significativo nella promozione della memoria e della riconciliazione tra le due nazioni. Fin dall’inizio del suo mandato al Quirinale, Ciampi aveva richiamato l’importanza dell’immagine di ex nemici che si riconciliano, ponendo così le basi per la costruzione di un’Europa unita fondata sulla pacificazione e sulla condivisione di un destino comune.

Il legame con la Germania aveva svolto un ruolo significativo nella formazione culturale di Ciampi. Al momento dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, si trovava a Bonn per approfondire gli studi di filologia classica, manifestando sempre una costante passione per gli autori tedeschi, da Goethe a Thomas Mann. Nel ruolo di governatore della Banca d’Italia e successivamente come Ministro del Tesoro, Ciampi fu il principale punto di riferimento per le Cancellerie europee durante l’intero processo di adesione italiana alla moneta unica. Durante il suo mandato al Quirinale, Ciampi godette di grande stima in Germania, dove fu considerato il garante di una nazione matura e fortemente impegnata nel raggiungimento degli obiettivi comuni europei. La sua figura fu vista come un faro di determinazione, capace di affrontare con risolutezza le sfide più difficili e di promuovere la cooperazione e l’unità tra i paesi europei.

Seguendo l’iniziativa avviata da Ciampi, i Presidenti Giorgio Napolitano e Joachim Gauck, resero omaggio il 24 marzo del 2013 a Sant’Anna di Stazzema, commemorando le 560 vittime della strage nazista del 12 agosto 1944. Nel corso della cerimonia, il Presidente Gauck affrontò le difficoltà che un tedesco può provare nel visitare un luogo dove i propri connazionali avevano commesso crimini atroci. Sottolineò con forza che la riconciliazione non può significare dimenticare e che i crimini perpetrati non devono essere cancellati dalla memoria.
Queste visite si sono tutte svolte in un’atmosfera carica di emotività, evidenziata dall’incontro toccante tra i rappresentanti dello Stato tedesco e gli anziani superstiti delle stragi, che hanno accolto con commozione le parole di cordoglio e scuse dei Presidenti tedeschi, rappresentando un passo significativo di pacificazione preservando la dignità delle vittime. L’appello alla riconciliazione e alla memoria è stato un tema costante nei discorsi, rimarcando la trasformazione dei luoghi che un tempo furono teatro dell’orrore in simboli di pacificazione e di un impegno condiviso per un futuro improntato alla solidarietà.

Sergio Mattarella ha sempre avuto un riguardo particolare per questi episodi del nostro passato; del resto il giorno stesso della sua elezione al Quirinale il suo primo atto ufficiale fu una visita alle Fosse Ardeatine a Roma. Nel 1992, in veste di parlamentare, Mattarella era stato il relatore ufficiale a Monte Sole in occasione della ricorrenza dell’eccidio (nel 1994 la stessa cosa accadde a Giorgio Napolitano, allora Presidente della Camera).
Per Mattarella e Steinmeier, questa a Marzabotto sarà la terza visita congiunta ai luoghi delle stragi nazifasciste. In passato, il 3 maggio del 2017, avevano reso omaggio alle Fosse Ardeatine, segnando il primo tributo fatto insieme da un Presidente italiano e tedesco. Successivamente, il 25 agosto del 2019, avevano commemorato insieme il settantacinquesimo anniversario dell’eccidio di Fivizzano, avvenuto nel maggio del 1944 in provincia di Massa-Carrara.
In quest’ultima occasione, Steinmeier, rivolgendosi alla comunità locale, si espresse in italiano, dichiarando ” Mi inchino dinanzi ai caduti delle stragi di Fivizzano. Vi chiedo perdono per i crimini qui commessi da mani tedesche”. Un gesto di umiltà e responsabilità personale da parte del Presidente tedesco.
Il cammino di commemorazione civile intrapreso dai due Presidenti, entrambi eletti nello stesso anno, come accadde nel 1964 con Giuseppe Saragat e Heinrich Lübke, e nel 1999 con Carlo Azeglio Ciampi e Johannes Rau, prosegue oggi perché entrambi nel 2022 sono stati confermati per un secondo mandato.
Le numerose iniziative pubbliche promosse nel tempo dai Presidenti dei due Paesi hanno avuto l’obiettivo di impegnarsi concretamente per un’Unione Europea più coesa, democratica e attenta alle esigenze dei cittadini.

Prima di andare a Marzabotto, Mattarella sarà in visita di Stato a Berlino dal 26 al 28 settembre. Il viaggio non solo prevede impegni istituzionali, ma anche una significativa tappa al Segretariato per il clima delle Nazioni Unite a Bonn. Qui il capo dello Stato parteciperà a una conferenza volta a promuovere la cooperazione nella lotta contro il cambiamento climatico. L’ultimo impegno sarà a Colonia dove incontrerà la comunità italiana e visiterà al Duomo.
Questa visita rappresenta un’opportunità per consolidare una partnership solida, che spazia dal campo politico all’economico e culturale. Una collaborazione che ha resistito alle prove del tempo, diventando fondamentale per entrambi i Paesi che desiderano continuare ad assumersi la responsabilità di plasmare attivamente il futuro dell’Unione Europea.
