Il governatore del Missouri, Mike Parson, non ha cambiato idea e Marcellus Williams è destinato a rispondere alla sentenza del giudice con la vita. La famiglia e il procuratore hanno chiesto la revoca della condanna, più di un milione di cittadini hanno firmato una petizione per evitargli l’esecuzione, fissata per martedì pomeriggio alle 18. Ma non c’è stato nulla da fare: Parson e i giudici della Corte Suprema dello Stato gli hanno negato la clemenza.
“Nonostante quasi un quarto di secolo di controversie sia in tribunali statali che federali – si legge in una nota della Corte – non ci sono prove credibili di un’effettiva innocenza o di un errore costituzionale che minacci la fiducia nella sentenza originale”.
Williams è stato accusato di aver ucciso a coltellate Lisha Gayle, nel 1998, nei pressi dell’University City a St. Louis. Si è sempre dichiarato innocente. Al posto di fare leva sulle sue affermazioni, i suoi legali si sono sempre concentrati su presunti errori procedurali nella selezione della giuria, secondo cui sarebbe stata esclusa una persona nera per razzismo, e sulla cattiva gestione dell’arma del delitto da parte dell’accusa, che avrebbero toccato il coltello senza guanti andando a manomettere le prove. L’avvocata Tricia Rojo Bushnell della difesa ha dichiarato: “Il Missouri è pronto a giustiziare un uomo innocente, un risultato che mette in discussione la legittimità dell’intero sistema giudiziario penale. Alla luce di tutto ciò che sappiamo sul caso di Marcellus Williams – comprese le nuove rivelazioni sul fatto che il procuratore del processo ha rimosso almeno un giurato nero a causa della sua razza – e dell’opposizione a questa esecuzione da parte della famiglia della vittima e del procuratore in carica, i tribunali devono intervenire per impedire questa ingiustizia irreparabile”.
Il governatore Parson è rimasto fermo nella sua decisione: “I casi di pena capitale sono tra i più difficili da affrontare. Seguo la legge e mi fido dell’integrità del nostro sistema giudiziario”. Dopo una serie di valutazioni, che includono più il 15 udienze, un appello alla Corte Suprema federale e l’esecuzione rimandata per ben due volte, nel 2015 e nel 2017, il leader del Missouri ha ribadito: “Niente dai fatti reali di questo caso mi ha portato a credere nell’innocenza di Williams”.