Sebbene all’ex Presidente Donald Trump piaccia descrivere l’America come un Paese sprofondato nella violenza, i dati della Federal Bureau of Investigation (FBI) mostrano un quadro diverso.
Lo scorso anno, gli omicidi e altri eventi delittuosi, come gli stupri, sono diminuiti a livello nazionale. In particolare, le uccisioni hanno registrato un calo dell’11,6%, la più grande flessione degli ultimi 20 anni. Per quanto riguarda gli abusi sessuali, la diminuzione è stata del 9%, mentre i crimini violenti complessivi sono scesi del 3%, i reati contro la proprietà del 2,4%.
Questi ultimi, comprendono i furti con scasso, calati di circa il 7,6%. Sebbene, i furti di veicoli a motore risultino cresciuti di circa il 12,6%, così come gli episodi di taccheggio, passati da 999.394 nel 2022 a 1.149.336 nel 2023.
Nel suo rapporto annuale “Summary of Crime in the Nation”, l’FBI conferma che i numeri della criminalità nella prima parte dell’anno si sono ridotti, hanno consolidato una tendenza iniziata con la pandemia. Tuttavia, la percezione pubblica spesso non riflette la realtà, influenzata negativamente dai social media, che diffondono informazioni distorte.
Nonostante i tassi di criminalità violenta siano scesi da 377,1 ogni 100.000 persone nel 2022 a 363,8 nel 2023, molti cittadini continuano a percepirne l’aumento.
Anche Trump, nel suo percorso elettorale, torna a insistere sulla narrazione di un’ America travolta da gravi reati, tanto da definire, durante il dibattito con la vicepresidente Kamala Harris, i dati diffusi in precedenza dall’FBI una “frode”.
Alcuni giorni fa durante una tappa della sua campagna a Kittanning, in Pennsylvania, il tycoon ha sottolineato:
“Solo una persona stupida direbbe che il crimine è diminuito. Non occorrono i numeri, se vivi in questo Paese, sai che è aumentata”.