Alla fine ha prevalso il buonsenso. Lo speaker della Camera Mike Johnson ha raggiunto l’accordo con i leader democratici di Camera e Senato per evitare lo shutdown del governo federale. Un accordo da lui non voluto ma che ha dovuto accettare dopo che nei giorni scorsi 14 repubblicani avevano bocciato la sua proposta di CR, la Continuing Resolution, una legge ponte di finanziamento, che includeva il SAVE Act, una misura controversa imposta da Donald Trump sulla certificazione della cittadinanza americana prima del voto.
Il nuovo piano, frutto di negoziati bipartisan tra repubblicani e democratici, prevede un’estensione dei finanziamenti per altri tre mesi, fino alla fine di questa legislatura. Poi a gennaio, quando ci sarà l’insediamento della nuova Camera verrà riaperto il discorso del bilancio federale. Il voto ci sarà mercoledì alla Camera e il Senato la dovrebbe votare la settimana successiva.
“Il nuovo disegno di legge sulla spesa – ha scritto lo speaker della Camera ai suoi colleghi repubblicani – sarà un disegno di legge ristretto e scarno che include solo i finanziamenti assolutamente necessari”.
L’accordo include 231 milioni di dollari di finanziamenti per il Secret Service. Il finanziamento arriva nel mezzo delle indagini sul tentato assassinio di Trump a luglio e sul potenziale secondo tentativo di assassinio contro l’ex presidente all’inizio di questo mese. Secondo molti repubblicani della Camera, il denaro per il Secret Service è specificamente destinato ad aiutare l’agenzia a soddisfare le sue esigenze in questo ultimo scorcio della campagna elettorale.

Ma è anche una decisione che mette in evidenza come la presa che Trump aveva sui parlamentari del suo partito gli stia lentamente scivolando. Johnson aveva per mesi spinto per approvare la legge ponte legandola al SAVE Act sostenendo che era una misura necessaria per prevenire le frodi elettorali. Ma i democratici hanno respinto la richiesta perché votare senza averne i requisiti per poterlo fare è già proibito dalla legge.
Il compromesso raggiunto è la conclusione della proposta lanciata prima del weekend dal leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer, alla quale poi si era aggiunto il leader della minoranza al Senato Mitch McConnell sostenendo che il prossimo presidente non avrebbe dovuto entrare in carica nel mezzo di un’aspra lotta per i finanziamenti del bilancio federale e che tantomeno la Camera, ora alla fine del suo mandato, poteva fare piani di bilancio che sarebbero stati affrontati dalla nuova legislatura.
Schumer ha affermato in una dichiarazione che spera che il disegno di legge di Johnson venga approvato mercoledì.
In una dichiarazione anche il leader della minoranza democratica alla Camera Hakeem Jeffries ha elogiato la nuova legislazione, che il deputato ha polemicamente definito “priva di qualsiasi cambiamento politico di destra e di parte che i repubblicani della Camera hanno inappropriatamente tentato di infilare nella legislazione sugli stanziamenti”. Aggiungendo poi che i suoi colleghi democratici avrebbero “valutato collettivamente la legislazione sulla Continuing Resolution nella sua interezza”.