Sono almeno 37 le donne che accusano di violenza sessuale l’ex proprietario di Harrods, Mohamed Al-Fayed, morto a 94 anni nel 2023. I loro avvocati hanno annunciato che intraprenderanno un’azione civile contro i famosi grandi magazzini, in quanto datori di lavoro delle presunte vittime.
Una storia dell’era #metoo che emerge con troppi anni di ritardo e che si allargherà. Potrebbe per esempio arrivare alla sezione femminile della squadra di calcio del Fulham, che Al-Fayed acquisì nel 1997 e di cui detenne la proprietà per 16 anni.
Gaute Haugenes, manager del Fulham dal 2001 al 2003, ha parlato chiaro dicendo alla BBC che era cosa nota che ad Al-Fayed piacessero “le ragazze giovani e bionde”, e che le giocatrici non venivano mai lasciate sole con lui. “Ieri ho letto i giornali e francamente non è stata una grande sorpresa. Lo sapevamo. Facevamo in modo che non ci fossero occasioni, proteggevamo le atlete”.
“Noi non ci occupiamo per ora di donne fuori dal caso Harrods” ha detto l’avvocata Maria Mulla, “ma in futuro le indagini sicuramente andranno altrove, è molto improbabile che non ci siano altre vittime: dovunque andò ci saranno vittime”.

Vediamo quindi il caso Harrods. “È arrivato il momento di fare giustizia”, ha dichiarato in una conferenza stampa a Londra Gloria Allred, che fa parte del gruppo di legali che se ne occupa. Le accuse contro Al-Fayed includono stupri seriali, tentati stupri, percosse sessuali e abusi sessuali su minori. Riguardano anche la somministrazione di esami ginecologici invasivi da parte di medici come “condizione di lavoro”.
“Mohamed Al-Fayed, un predatore malato, mi ha attirato usando lo stesso modus operandi che ha usato più volte – ha raccontato una delle vittime – Sono stata sottoposta a un esame medico inutile e invasivo. Non mi sono mai stati forniti i risultati. Sono stata sottoposta a test per l’AIDS e le malattie sessualmente trasmissibili senza consenso, e ora, col senno di poi, credo abbiano controllato la mia verginità”.
Le donne che accusano Al-Fayed provengono da tutto il mondo, Australia, Romania, Malesia e anche Italia. Diverse hanno parlato a un documentario shock trasmesso dalla BBC giovedì 19 settembre, Predator at Harrods, accusando il magnate egiziano di stupro.
“Era un mostro – dice l’avvocato Dean Armstrong – Ma era un mostro autorizzato da un sistema. Un sistema che pervadeva Harrods”.
E non solo. La dirigenza del Fulham – mettendo le mani avanti – ieri ha emesso un comunicato secondo cui il club è “sconvolto e preoccupato” dalle “inquietanti notizie” e sta cercando di capire se qualcuno sia stato oggetto di abusi, invitando eventuali vittime a farsi avanti.
Mohamed Al-Fayed, egiziano di nascita, padre di Dodi Al-Fayed, è diventato celebre in tutto il mondo anche per la battaglia che ha condotto contro la Corona britannica, convinto che fosse responsabile della morte del figlio primogenito e di Diana Spencer, ex principessa di Galles, nel terribile incidente a Parigi la notte del 31 agosto 1997.