Lunedì i vertici del Secret Service hanno difeso il loro piano di protezione per l’ex presidente Donald Trump, definendolo “da manuale” ed “esemplare”, dopo aver sventato un possibile tentativo di omicidio nel fine settimana.
“Le metodologie di protezione dei Servizi Segreti funzionano, sono solide e lo abbiamo visto ieri”, ha dichiarato il direttore ad interim Ronald Rowe Jr. in una conferenza stampa presso l’ufficio dello sceriffo della contea di West Palm Beach. Quest’ultimo ha inoltre detto che l’agente presente sulla scena ha sparato “immediatamente” verso il sospetto non appena ha visto la canna della sua arma, una mossa che rappresenta l’emblema dell’“ipervigilanza” dell’intelligence.

La conferenza stampa di Rowe si è tenuta mentre l’uomo sospettato di voler uccidere Trump, Ryan Routh, è stato accusato di possesso di un’arma da fuoco da parte di un criminale condannato, e possesso di un’arma da fuoco con il numero di serie abraso. Il giudice ha fissato l’udienza per la cauzione al 23 settembre, mentre quella per l’incriminazione formale è stata fissata per il 30 settembre.
Le autorità hanno detto che Routh ha lasciato un fucile semiautomatico sulla scena, dove una denuncia penale federale sostiene che potrebbe aver aspettato Trump fuori dal suo campo da golf, vicino a Mar-a-Lago, per quasi 12 ore.
Rowe, nel frattempo, ha spiegato che l’area non era stata sorvegliata in anticipo perché la presenza del tycoon presso il suo golf club non era stata inserita nel suo programma ufficiale ed era quindi considerato un “movimento non ufficiale”. “Non c’è stata alcuna segnalazione, perché non avrebbe dovuto essere lì”, ha affermato il capo ad interim dell’intelligence.
Al contempo, Rowe ha riconosciuto che l’agenzia sta pensando di cambiare modus operandi per il futuro prossimo, in modo da farsi trovare maggiormente pronta in caso di emergenze come quella di domenica. I vertici dell’intelligence, dunque, parleranno con il Congresso per ottenere risorse aggiuntive.

“Stiamo mettendo in difficoltà gli uomini e le donne dei servizi segreti”, ha aggiunto il capo dell’agenzia, “tuttavia questi ultimi si sono dimostrati all’altezza della situazione. L’intelligence lavora sotto un paradosso: ai dipendenti viene chiesto di fare di più con risorse sempre più limitate. E’ una questione che va avanti da decenni”.
Rowe ha inoltre aggiunto che Routh si trovava a diversi metri di distanza dal candidato del GOP, e che non ha esploso alcun colpo, né contro il tycoon, che non era nella sua linea di tiro, né contro gli agenti.
“Immagino che la prossima volta che Trump verrà al campo da golf, ci saranno più persone attorno al perimetro”, ha infine concluso lo sceriffo della contea di Palm Beach, Ric Bradshaw, “ma il Secret Service ha fatto ciò che doveva. Ha fornito il livello di protezione più alto possibile”.