Durante il dibattito con Trump su ABC, Kamala Harris ha rivelato un aspetto poco conosciuto della sua biografia, ovvero il fatto di possedere un’arma da fuoco. La candidata democratica ha fatto questa rivelazione subito dopo che il leader MAGA aveva dichiarato se la sua rivale dovesse vincere le elezioni “confischerà le armi a tutti”.
Dinanzi alle allusioni del tycoon, l’attuale vicepresidente ha ribadito: “Sia io che Tim Walz possediamo armi da fuoco. Non volgiamo toglierle a nessuno”. In realtà, per quanto la cosa abbia fatta rumore, non è la prima volta che la 59enne rilascia affermazioni di questo tipo.
Qualche anno fa, più precisamente nel 2019, la candidata democratica spiegò: “Possiedo una pistola per la stessa ragione per cui lo fanno molte persone: la sicurezza personale. Ero pur sempre un procuratore”. All’epoca, la sua campagna elettorale aveva dichiarato che Harris aveva acquistato una pistola anni prima e l’aveva tenuta sotto chiave.
Lo scambio sul possesso di armi è avvenuto mentre Trump cercava di dipingere Harris, che ha iniziato la sua carriera politica come procuratore distrettuale di San Francisco, come “radicalmente liberale”. “Sta distruggendo il nostro Paese”, ha detto il leader MAGA, “Ha un piano per disincentivare la polizia, per confiscare le armi a tutti e per vietare il fracking in Pennsylvania o altrove”.
Dal canto suo, Harris ha ribattuto a tutte le accuse di Trump, aggiungendo che dovrebbe “smettere di mentire continuamente su queste cose”. Nonostante la 59enne sia in possesso di una pistola, dunque, sostiene al contempo il divieto di vendita di armi d’assalto, il controllo universale dei background e le cosiddette leggi “bandiera rossa”, che vietano la vendita di armi a persone con problemi mentali o precedenti di violenza.
Dichiararsi, sia lei che il vice Tim Walz, proprietari di armi, è invece un modo per tranquillizzare la stragrande maggioranza di americani che posseggono armi in maniera legale, solo per la legittima difesa, per la caccia o perché sono amanti del tiro sportivo.