Macy’s, la popolare catena della grande distribuzione statunitense, fondata nel 1858, attraverso quella che definisce “A Bold New Chapter”, una nuova strategia, chiuderà entro fine anno almeno 55 sedi.
I negozi descritti come “improduttivi” che rischiano di abbassare le saracinesche potrebbero diventare 150 nel giro di due anni.
Seppure non sia stato rilasciato un elenco ufficiale dei punti vendita destinati alla chiusura, un portavoce di Macy’s ha annunciato che, fra quelli selezionati, ci sarà sicuramente il flagship store di San Francisco. Altre serrate potrebbero riguardare i locali di Newington, nel New Hampshire, di Traverse City, nel Michigan, e quello all’interno del centro commerciale WestShore Plaza a Tampa, in Florida.
Il CEO dei grandi magazzini, Tony Spring, ha dichiarato che le “sigillature” previste inizialmente dovevano essere inferiori. Ha inoltre sottolineato che l’ azienda è concentrata ad accelerare il mercato del lusso e a modernizzare le operazioni end-to-end.
“A Bold New Chapter è un forte invito all’azione. Sfida lo status quo per creare una più moderna Macy’s, Inc. Avvieremo procedimenti necessari a rinvigorire le relazioni con i nostri clienti attraverso esperienze di acquisto migliori e assortimenti pertinenti, nonché prezzi adeguati”, ha aggiunto Spring, “i nostri team sono stimolati dal lavoro che ci attende mentre procediamo verso l’acquisizione di quote di mercato, una crescita sostenibile e redditizia, oltre alla creazione di valore per i nostri azionisti”.
La società concentrerà i propri investimenti in circa 350 punti vendita ed espanderà i negozi più piccoli in modo da contenere la spesa che grazie alla nuova politica dovrebbe diminuire.
A New York, ogni anno per il Thanksgiving, il giorno del Ringraziamento, viene organizzata, dalla sede centrale situata a Herald Square, una parata con carri allegorici ed enormi palloni aerostatici che prende il nome di Macy’s Thanksgiving Day Parade.