Il più grande progetto di rimozione di dighe nella storia degli Stati Uniti è stato finalmente completato, dopo che la scorsa settimana gli equipaggi hanno demolito l’ultima delle quattro barriere sul fiume Klamath. Una vittoria significativa per le nazioni tribali al confine tra Oregon e California, che per decenni hanno lottato per riportare il fiume al suo stato naturale.
La rimozione delle quattro dighe idroelettriche – Iron Gate Dam, Copco Dams 1 e 2 e JC Boyle Dam – permetterà alle popolazioni di salmoni, simbolo della regione locale, di nuotare liberamente lungo il corso fluviale ed i suoi affluenti, cosa che non hanno potuto fare per oltre un secolo. Le autorità federali hanno approvato il piano di demolizione nel 2022. L’anno successivo, la più piccola delle quattro dighe, la Copco No. 2, è stata rimossa. All’inizio del 2024, le squadre hanno iniziato a rilasciare l’acqua dai serbatoi delle dighe, operazione necessaria per smantellare le ultime barriere rimaste.
Mark Bransom, amministratore delegato della Klamath River Renewal Corporation, il gruppo senza scopo di lucro creato per supervisionare il progetto, ha dichiarato che per l’occasione gli ambientalisti, i funzionari governativi e i membri delle tribù si sono riuniti sulla riva del fiume, vicino al punto in cui sorgeva l’Iron Gate.
“Ci siamo ritrovati tutti insieme in quel momento con un sentimento che andava dalla pura gioia all’attesa, all’eccitazione”, ha raccontato Bransom, “Per la prima volta in oltre 100 anni, il fiume è tornato nel suo canale storico e credo che sia stato un momento straordinariamente profondo per le persone che hanno assistito a questo evento”.

La società di servizi PacifiCorps, una filiale della Berkshire Hathaway Energy di Warren Buffet, costruì le dighe all’inizio e alla metà del 1900, senza il consenso delle tribù, per generare elettricità per alcune zone del crescente West. Ma le barriere hanno gravemente interrotto il ciclo di vita dei salmoni, bloccando l’accesso dei pesci alle loro storiche zone di riproduzione.
La tribù degli Yurok, nella California settentrionale, è conosciuta proprio come il “popolo del salmone”. Per loro si tratta di una specie sacra, centrale per la loro cultura, la loro dieta e le loro cerimonie. Secondo la tradizione locale, lo spirito che ha creato il salmone ha creato anche gli esseri umani: senza questo pesce, dunque, l’umanità si sarebbe estinta.
Dopo la rimozione delle dighe, Amy Bowers-Cordalis, consigliere generale degli Yurok, ha dichiarato: “Il fiume è sempre stato linfa vitale per il nostro popolo. Il ripristino del suo corso naturale, consentirà alle generazioni future di continuare a praticare lo stile di vita della tribù”.
Per anni, le dighe artificiali, acque calde e siccità prolungate hanno alterato profondamente il fiume e gli ecosistemi che si basano su di esso, tra cui la popolazione di salmoni. Nel 2002, un’epidemia virale, dovuta alle temperature in aumento e alle acque basse, ha ucciso più di 34.000 specie ittiche.