Il popolare attore Kevin Spacey pare sia nuovamente nei guai. Stavolta la vicenda riguarda la sua lussuosa villa del valore di 5,6 milioni di dollari, situata sul lungomare di Baltimora, in Maryland.
Secondo quanto riferito da Sam Asgari, un investitore immobiliare che ha acquistato la proprietà all’asta per 3,24 milioni di dollari a fine luglio, la star avrebbe deciso di continuare a viverci per altri sei mesi, senza pagare l’affitto, nonostante la casa fosse stata pignorata lo scorso gennaio perché Spacey aveva accumulato ritardi nei pagamenti del mutuo mensile di 20.230 dollari.
L’immobiliarista, che è piuttosto noto negli Stati Uniti per l’acquisizione di altre celebri proprietà, fra cui quella del filantropo Johns Hopkins, fondatore di università e ospedali, avrebbe dichiarato di non essere riuscito a farsi consegnare le chiavi e di essere stato costretto a negoziare con gli avvocati di Spacey nella speranza di convincere il divo ad andarsene. Il protagonista di American Beauty tuttavia avrebbe respinto le accuse definendole “false e infondate”.
Le aste di pignoramento in America richiedono l’approvazione del tribunale prima che l’offerente vincitore possa stabilirsi nella proprietà, un processo che in genere dura settimane. Una volta ratificata la vendita, l’acquirente dell’immobile potrà procedere allo sfratto forzato con l’assistenza dello sceriffo. Di solito, il precedente proprietario lascia volontariamente la proprietà ceduta.
La situazione economica del divo è precipitata dopo il suo licenziamento dalla serie Netflix House of Cards nel 2017, a seguito delle accuse che lo avevano visto coinvolto in un processo per violenza sessuale. Nel 2021, Spacey, che si era sempre proclamato innocente, era stato condannato a pagare quasi 31 milioni di dollari alla casa di produzione MRC, che chiedeva il recupero dei costi dopo la cancellazione della fiction per il crollo degli ascolti.
Già dichiarato non colpevole per le avance sessuali a Anthony Rapp, nel luglio 2023 Spacey era stato assolto anche dai reati di abusi e molestie mosse da altri quattro uomini, in un processo svoltosi a Londra per eventi risalenti a un periodo compreso fra il 2001 e il 2013.
Dopo l’assoluzione completa le parti avevano trovato un accordo economico che prevedeva il pagamento di una cifra inferiore. L’attore avrebbe dovuto versare un solo milione di dollari in più anni, in rate pari al 10% del suo reddito.
Alla riduzione del risarcimento aveva contribuito anche l’esito del processo parallelo tra la casa di produzione MRC e le compagnie assicurative Fireman’s Fund e Lloyd’s of London.