Mentre Hamas lascia intendere, per l’ennesima volta, che non parteciperà al nuovo round di negoziati su Gaza in Qatar, emergono notizie disturbanti sull’uso che i soldati israeliani farebbero, nella Striscia, dei civili palestinesi come scudi umani costretti ad andare in avanscoperta in operazioni pericolose: tunnel ed edifici che potrebbero essere minati.
Sarebbe una pratica così diffusa in numerose unità da diventare “protocollo” secondo Naday Weiman, direttore esecutivo dell’ong israeliana Breaking The Silence, un gruppo fondato da veterani israeliani per documentare gli abusi commessi dall’esercito.

I civili usati come scudi umani sarebbero definiti shawish, termine informale per “soldato di basso rango”, carne da cannone. Secondo le testimonianze, i soldati israeliani preleverebbero i civili palestinesi, per lo più uomini di giovane età, li vestirebbero con uniformi israeliane e li manderebbero dentro i tunnel e gli edifici danneggiati, con le mani legate e una bodycam. “Ai palestinesi viene detto: fate una missione in un tunnel e vi liberiamo”, dice un soldato sentito da Haaretz. Poi vengono lasciati liberi di tornare alle loro famiglie; secondo i soldati che hanno parlato a Haaretz e Breaking the Silence, questo dimostra che si tratta di civili non sospettati di attività terroristiche, che non rappresentano una minaccia e sono stati detenuti solo per queste ‘missioni esplorative’.

Già in luglio, la televisione qatariota Al Jazeera aveva trasmesso immagini di civili palestinesi, alcuni in uniforme israeliana, mandati dentro edifici in rovina.
Breaking the Silence sostiene di aver cominciato a sentir parlare dell’uso di civili palestinesi come scudi umani già nelle prime fasi della guerra. Col passare dei mesi sarebbe diventato chiaro, grazie alle testimonianze di numerosi soldati, che non si trattava di casi isolati ma di una pratica diffusa. “Ne abbiamo sentito parlare da unità differenti impegnate in luoghi e momenti diversi” ha detto Weiman. “Potrei dire che ormai è un protocollo per l’esercito”.
Un soldato testimonia di aver sentito dire che i civili vengono usati per sostituire i cani da esplosivo perché “ne sono morti troppi”. Molti dei combattenti israeliani a Gaza sono rimasti sconvolti da quella che è una violazione delle leggi internazionali ma anche delle leggi israeliane. Nel 2005, la Corte Suprema dello Stato Ebraico proibì l’uso di palestinesi come scudi umani, in risposta a una petizione sulla pratica dell’esercito che in Cisgiordania obbligava i civili ad entrare negli edifici prima che i soldati israeliani effettuassero un raid.
Haaretz riporta violenti scontri verbali fra i comandanti delle unità militari e i soldati che si sono ribellati all’uso dei civili palestinesi.

Intanto, pare destinato al fallimento anche il nuovo round di negoziati a Gaza, con gli esponenti di Hamas che dicono che non andranno in Qatar “tanto per trattare”, e la crescente preoccupazione di un attacco iraniano di rappresaglia su Israele che potrebbe scatenare un conflitto a tutto campo in questa estate rovente. La minaccia iraniana resta viva dopo l’omicidio mirato che ha ucciso a Teheran il leader politico di Hamas, Ismael Haniyeh, a fine luglio. I colloqui sul cessate il fuoco appaiono sempre meno utili, mentre il governo israeliano prende una linea sempre più dura, e Hamas, ora guidato dalla fazione più oltranzista, sempre meno disposto a fare concessioni.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, i morti palestinesi dal 7 ottobre – giorno dell’efferato attacco di Hamas in terra israeliana – sono oltre 40.000.