Attualmente negli Stati Uniti più di trecento ospedali preferiscono inviare i loro paramedici, medici e infermieri nelle case dei malati piuttosto che ricoverarli nei loro ospedali e occupare posti letto. Al Mass General Brigham di Boston per esempio, ben 250 dipendenti lavorano con i pazienti tramite assistenza domiciliare, soprattutto con quelli che soffrono di infezioni e condizioni croniche, come l’insufficienza cardiaca congestizia.
Oltre a inviare operatori sanitari, gli ospedali devono coordinare la consegna di farmaci, dispositivi di monitoraggio e medici, fornire esami clinici di laboratorio e il cibo per i pazienti.
Questo progetto sanitario fa parte di un esperimento a livello nazionale iniziato durante la pandemia, in un momento di grave crisi sanitaria pubblica in cui gli ospedali erano particolarmente sovraffollati e i costi per mantenere il numero crescente di posti letto e di personale medico continuavano a lievitare.
Proprio in quel contesto i responsabili federali del settore sanitario americano avevano proposto agli ospedali di prendersi cura dei loro pazienti anziani a domicilio. Le assicurazioni dei pazienti avrebbero contribuito al pagamento del servizio versando la stessa tariffa di degenza ospedaliera prevista in struttura. Il programma durante la pandemia era destinato ai pazienti che usufruivano dell’assicurazione federale Medicare.
Attualmente, secondo i dati forniti dal sito ufficiale di Medicare, il servizio a domicilio degli ospedali viene applicato sui pazienti ritenuti dal personale medico sufficientemente stabili da poter restare a casa, ma “abbastanza malati” da necessitare di cure ospedaliere.
Come si legge nel sito gli ospedali inoltre valutano anche la capacità dei pazienti di muoversi in modo indipendente, se vivono da soli e quanto sostegno hanno da parte di familiari e amici. I pazienti che vivono da soli possono essere curati a casa, ma in alcuni casi può essere loro fornito un aiuto. È previsto anche un colloquio o una visita di controllo tramite piattaforma Zoom, del medico con il paziente per monitorare eventuali problemi che possono insorgere durante la degenza a casa e che il medico potrà verificare di persona una volta a casa del paziente.
Tuttavia, alcuni politici statunitensi hanno mostrato scetticismo e pensano che gli ospedali potrebbero abusare di questo modello aumentando le spese. Anche alcuni medici e gli enti che regolano i servizi sanitari sono sempre più preoccupati per la qualità e la sicurezza fornita da questi programmi.
Secondo i dati federali ci sono stati 23.000 ricoveri domiciliari di pazienti Medicare fino ad aprile, con pochi decessi inaspettati. Nell’anno fiscale 2022, circa lo 0,36% dei pazienti è morto inaspettatamente e tra i 105 ospedali che hanno curato i pazienti a domicilio almeno un paziente è morto a casa quell’anno.
Nel frattempo Medicare ha annunciato che non pagherà l’assistenza domiciliare dopo dicembre, a meno che il Congresso non voti a favore della continuazione del programma. Nonostante ciò, i servizi a domicilio dell’assicurazione federale per anziani e disabili sono in aumento.