Titoli, tweet, chiamate, anche una minaccia di intentare una causa. La storia del chopper whopper, letteralmente “la balla dell’elicottero”, è apparsa sui giornali americani dalla conferenza stampa di Donald Trump, svoltasi giovedì a Mar-a-Lago, e da allora non se n’è più andata.

Per tentare di svilire Kamala Harris, o di sottolineare per l’ennesima volta il fatto di essere un miracolato sopravvissuto a episodi a un passo dalla morte, Trump ha riferito di “conoscere Willie Brown molto bene”. Si tratta dell’ex sindaco di San Francisco, ora novantenne, che è stato insieme alla vicepresidente fra il 1994 e il 1995, quando lei era procuratrice della Contea di Alameda e lui era presidente dell’Assemblea. Prima che si lasciassero, Brown l’ha nominata in due commissioni statali.
“Stavamo precipitando a bordo di un elicottero, mentre stavamo andando in un posto insieme – ha ripreso l’ex presidente. – E ho pensato: Questa è la fine. C’è stato un atterraggio di emergenza e non è stato piacevole. Willie era abbastanza preoccupato”. Poi ha chiarito: “Lo conosco molto bene, ma non lo vedo da tanto. Ma comunque mi ha detto cose terribili su di lei”.
Evitando di soffermarsi sulla critica a Harris, i giornali hanno verificato la vicenda e hanno accusato il tycoon di aver raccontato una balla, whopper appunto. Lo stesso Brown ha affermato di non essere mai stato su quell’elicottero con Trump. L’ex presidente, infervorato, era talmente convinto del suo racconto che ha minacciato il New York Times di far causa ai due giornalisti che ne avevano scritto dimostrando di avere “registri, elenchi delle manutenzioni e testimoni”.
Effettivamente questo episodio è vero, ma il politico con cui Trump ha vissuto questa tragica esperienza non è Willie Brown né Jerry Brown, ex governatore della California con cui all’inizio i giornali avevano ipotizzato che l’ex presidente si stesse confondendo. Si tratta, invece, di Nate Holden, 95 anni, ex consigliere comunale di Los Angeles ed ex senatore dello Stato. Ha confermato a Politico che, negli anni ’90, l’elicottero su cui stavano viaggiando lui e il tycoon era stato costretto a un atterraggio di emergenza per dei guasti meccanici. Secondo quanto riferito da Holden, lo stesso Trump “ne ha parlato nel suo libro del 2023, Letters to Trump, dov’è stata pubblicata una serie di lettere a riguardo, fra cui una scritta da Brown”.

All’epoca, Trump aveva contattato Holden perché voleva espandersi e costruire un nuovo edificio vicino all’Ambassador Hotel a Los Angeles. Si erano incontrati alla Trump Tower di Manhattan per poi dirigersi verso il casino appena aperto ad Atlantic City in New Jersey. A bordo con loro c’erano due piloti, Robert Trump, l’avvocato Harvey Freedman e l’ex vicepresidente di Trump per Edilizia e Sviluppo Barbara Res. Avevano preso quota da poco quando l’elicottero ha iniziato a tremare fortissimo e, per evitare la tragedia, sono subito atterrati.
Secondo quanto riferito da Politico e New York Times, dopo la conferenza stampa di Trump, Holden ha chiamato Brown ridendo insieme dell’errore dell’ex presidente.
Nessuno di loro ha mai fatto riferimento a Kamala Harris. Anzi, Brown rispondendo al giornale newyorkese ha dichiarato di non averne mai parlato male perché “la ammira e la rispetta”.