Bologna fu “teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani”. Le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, vengono lette pochi secondi dopo quei tre lunghi fischi che ogni anno scandiscono, con tutta la loro potenza emotiva, il momento in cui, alle 10,25 del 2 agosto 1980, un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Bologna: rimasero uccise ottantacinque persone; oltre duecento furono ferite.
Questi morti sanguinano ancora. Come ogni anno, il 2 agosto è occasione di commemorazione e anche di qualche polemica. Come in ogni strage italiana degli anni di piombo, i misteri sono più delle verità conclamate e fra i misteri c’è anche il coinvolgimento dei servizi segreti italiani: i servizi “deviati”, la “strategia della tensione”, le bombe che sarebbero state messe da destra a contraltare del terrorismo di sinistra per spaventare e tenere sotto scacco il paese. Come sempre, l’associazione dei familiari delle vittime di Bologna riassume l’iter processuale in un manifesto; titolo quest’anno ‘Sappiamo la verità e abbiamo le prove’.

Pesanti le parole del presidente dell’associazione, Paolo Bolognesi: “Gli ultimi due processi hanno a questo punto certificato che la strage è stata organizzata e finanziata dai vertici della loggia massonica P2, che è stata protetta dal punto di vista organizzativo e organizzata in maniera molto attenta da parte dei nostri servizi segreti, i servizi segreti italiani, in gran parte iscritti alla loggia massonica P2, ed eseguita da terroristi fascisti”. E ancora, puntando il dito contro il defunto Silvio Berlusconi: “questa diventa molto probabilmente la lettura della strategia della tensione. Credo che questo sia un passo eccezionale per poter conoscere fino in fondo la storia criminale e politica del nostro Paese. Lascia sgomento -nel momento in cui vedi che, dopo la strage del 1980, abbiamo avuto un presidente del consiglio che era membro della loggia massonica P2 e che addirittura a questo membro della P2 hanno intitolato un aeroporto”, riferimento all’aeroporto di Malpensa recentissimamente rinominato. Poi la stoccata al governo di Giorgia Meloni: “Chi è al governo non ha compreso bene le verità processuali che stanno venendo fuori. Credo che questa sia una lacuna notevole per la nostra democrazia”.
Di “strage neofascista” e di “disegno eversivo per colpire lo Stato” parla anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che a Bologna rassicura i familiari sui risarcimenti alle vittime.

Lungo il corteo scorrono i sindaci di ogni parte d’Italia, tanti cittadini e alcuni testimoni che quel giorno di 44 anni fa si misero a disposizione per portare i soccorsi. In strada anche uno dei simboli della strage: il bus della linea 37 utilizzato per trasportare prima alcuni feriti in ospedale poi i morti, in una lunga spola fino a notte fonda tra la stazione ferroviaria e gli obitori cittadini.
Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, dice “È un anniversario particolarmente importante non solo perché ogni 2 agosto per Bologna è un momento di grande partecipazione e di impegno, ma in particolare perché quest’anno, ancora una volta, abbiamo ricevuto importanti aggiornamenti dalle sentenze dei Tribunali e questo per noi, assieme ai familiari delle vittime, è fondamentale ed importante”.

Intanto in una nota la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ricorda il feroce attentato che, scrive, “le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste”. La premier anche in passato è stata criticata perché non condannerebbe a sufficienza le radici neofasciste degli attentati e non riuscirebbe a scollegare il suo partito, Fratelli d’Italia, dalle origini in cui affonda le radici, il Ventennio mussoliniano e la violenza di destra degli anni Settanta. Accuse che contesta, e dedica buona parte di questo messaggio a lamentarsene: “sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti in questa giornata di commemorazione alla sottoscritta e al governo. Sostenere che le “radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo”, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione”.

Replica la segretaria del Partito democratico all’opposizione, Elly Schlein: “Fare la vittima attaccando il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime nel giorno in cui si commemorano gli 85 morti e i 200 feriti dell’infame strage neofascista alla stazione di Bologna è un’operazione deplorevole. Le sentenze sulla strage e la sua matrice neofascista ed eversiva accertano i fatti accaduti, altro che “attribuiscono”, come si legge nella nota di Palazzo Chigi. È incredibile ed è molto grave che nel giorno della commemorazione la presidente del Consiglio decida di fare polemica e attaccare Paolo Bolognesi”.