Un uomo di nome David Brian Howard è pronto a comparire in tribunale nella giornata di oggi, dove probabilmente diventerà l’ultimo imputato del 6 gennaio 2021, in ordine di tempo, a ricevere una sentenza penale. Howard venne arrestato al tempo con l’accusa di aver violato il Campidoglio.
Come parte della sua difesa legale, tuttavia, l’uomo ha continuato ad incolpare Fox News di aver avuto un’influenza malsana sulle sue idee. “L’imputato è/era semplicemente un uomo di provincia che tra il 2014 e il 2020 ha seguito i media e le notizie di Fox News”, si legge nell’ultimo atto giudiziario.
Mentre Howard “ha assimilato le bugie vendute a lui e a milioni di altre persone per molti anni e soprattutto sulla scia delle elezioni del 2020”, la difesa ha notato che da allora ha cambiato idea e ora è “inorridito dalla continua disinformazione ed influenza ricevuta, e si allontana da tutto ciò”.
“Il signor Howard-hanno aggiunto gli avvocati- non ha mai avuto intenzione di compiere le azioni che hanno portato al suo arresto. È venuto a Washington da Dallas (via Miami), il 6 gennaio da solo perché è stato indotto a credere – dai media locali e da ampie fasce della comunità che lo circondava a casa – che il suo voto per il signor Trump nel 2020 fosse stato rubato; che le elezioni fossero state rubate”.

L’uomo non è il primo imputato, accusato di aver attaccato il Campidoglio statunitense, a fare riferimento alla controversa rete via cavo come parte della sua difesa legale. La NBC ha riferito anche di un altro “protagonista” del 6 gennaio, Anthony Alexander Antonio, dichiaratosi colpevole, il cui avvocato, prima della sentenza, aveva affermato che il suo cliente era stato contagiato da quella che è stata definita come “Foxmania”.
Il 29enne, residente nel Delaware, si era dichiarato colpevole di un reato di ostruzione di un procedimento ufficiale e di favoreggiamento. Durante la prima udienza del processo, il legale di Antonio, Joseph Hurley, ha affermato che il suo assistito era rimasto sintonizzato per sei mesi, costantemente, su Fox News, mentre era a casa.
Quest’ultimo ha inoltre aggiunto: “Si è fatto prendere da quella che io chiamo ‘Foxmania’ o ‘Foxite’, si è interessato all’aspetto politico e ha iniziato a credere a quello che gli veniva propinato”.
In attesa di capire cosa decideranno i giudici dinanzi alla strategia difensiva proposta dai due legali, è alquanto probabile che, nel frattempo, i vertici della nota emittente televisiva stiano storcendo il naso. D’altronde, per l’azienda, accuse di questo tipo non rappresentano certo una buona pubblicità.