In occasione della sua partecipazione alla convention della NABJ, l’associazione nazionale dei giornalisti neri, Donald Trump ha attaccato nuovamente Kamala Harris. In particolare, il tycoon ha affermato che, in passato, la 59enne aveva minimizzato la sua eredità nera, identificandosi solo con quella asiatica. Harris, infatti, è nata ad Oakland, California, da padre giamaicano e madre indiana.
Non è la prima volta che Trump prende di mira le origini di un avversario politico: alcuni anni fa fece la stessa cosa con Barack Obama, sostenendo che l’ex presidente non fosse realmente americano.
Stavolta, invece, nel corso dell’evento di Chicago, parlando della probabile candidata democratica alla Casa Bianca, il leader MAGA ha dichiarato: “È sempre stata di origine indiana e promuoveva solo quella eredità. Non sapevo che fosse nera fino a qualche anno fa. Ora vuole essere conosciuta come nera. Quindi, non so se sia indiana o nera”.

Il tycoon ha poi aggiunto: “Rispetto entrambe le cose, ma lei ovviamente non lo fa, perché è stata indiana per tutto il tempo, e poi all’improvviso ha fatto una svolta ed è diventata una persona di colore. Penso che qualcuno dovrebbe indagare anche su questo”. Le sue affermazioni sono state accolte da diversi fischi da parte dei presenti. D’altronde, non è certo un mistero che la vicepresidente si sia autodefinita da tempo sia nera che asiatica.
Trump è stato intervistato mercoledì da Rachel Scott di ABC News, Kadia Goba di Semafor e Harris Faulkner di Fox News. Naturalmente, la presenza del leader MAGA alla convention dei giornalisti neri, ha scatenato diverse polemiche. Data l’adorazione di Trump per l’autoritarismo, la sua apparizione a qualsiasi conferenza incentrata sui media avrebbe sicuramente generato diverse controversie.
Ad alimentare le polemiche, inoltre, ci hanno pensato i suoi rapporti con alcuni soggetti notoriamente razzisti del panorama MAGA. Proprio per questo motivo, poche ore prima dell’evento, Karen Attiah, l’editorialista del Washington Post che ha lavorato come co-presidente della conferenza di quest’anno, ha annunciatole sue dimissioni. L’intervista al candidato del GOP, inoltre, è iniziata con circa un’ora di ritardo, in quanto lui ed il suo team erano contrari alla presenza del fact-checking live, che avrebbe esaminato le sue risposte.
E’ stata Rachel Scott a rompere il ghiaccio con il tycoon, dichiarando: “Ha fatto affermazioni false su alcuni dei suoi rivali, da Nikki Haley all’ex presidente Barack Obama, dicendo che non sono nati negli Stati Uniti, il che non è vero. Ha detto a quattro deputate di colore, che erano cittadine americane, di tornare da dove erano venute. Ha usato parole come “animale” e “rabbioso” per descrivere i procuratori distrettuali neri. Ha attaccato i giornalisti neri, chiamandoli “perdenti” e dicendo che le domande che fanno sono, cito, “stupide” e “razziste”. Ha cenato con un suprematista bianco nel suo resort di Mar-a-Lago. Quindi la mia domanda è la seguente: ora che sta chiedendo ai sostenitori neri di votare per lei, perché gli elettori dovrebbero fidarsi, dopo che ha usato un linguaggio del genere?”.
Probabilmente, la domanda ha spiazzato Trump, che ha risposto: “Beh, prima di tutto, non credo che mi sia mai stata fatta una domanda in un modo così orribile. Non si dice nemmeno ‘Salve, come stai?’. Amo la popolazione nera di questo Paese e ho fatto molto per loro”.

Sempre nella serata di ieri, infine, una volta venuta a conoscenza delle affermazioni di Trump sulle sue origini, Kamala Harris ha risposto al tycoon dal palco della confraternita Sigma Gamma Rho di Houston.
La vicepresidente ha definito i comenti di The Donald come “Il solito spettacolo, divisivo e contraddistinto dalla mancanza di rispetto”. “Lasciatemi dire che il popolo americano merita di meglio”, ha concluso la 59enne.