L’Associazione Nazionale dei Giornalisti Neri (NABJ) ha attirato su di sé un fiume di critiche per la decisione di invitare Donald Trump a sostenere un’intervista alla sua convention annuale a Chicago. L’evento di oggi pomeriggio, moderato dalla corrispondente di ABC News Rachel Scott, dal conduttore di Fox News Harris Faulkner e dalla giornalista di politica di Semafor Kadia Goba, ha scosso la NABJ, con alcuni dei suoi membri più importanti che hanno espresso pubblicamente il loro disappunto.
Karen Attiah, l’editorialista del Washington Post che ha lavorato come co-presidente della conferenza di quest’anno, ha persino annunciatole sue dimissioni. Sebbene la Attiah abbia dichiarato che una “varietà di fattori” ha influenzato la sua decisione, nel fare il suo annuncio si è soffermata in particolare sull’intervista al tycoon. “Ai giornalisti che intervistano Trump, auguro la migliore fortuna”, ha scritto Attiah su X, aggiungendo di non essere stata “coinvolta o consultata in alcun modo” nella decisione di presentare il leader MAGA.
Data l’adorazione di Trump per l’autoritarismo, la sua apparizione a qualsiasi conferenza incentrata sui media avrebbe sicuramente generato diverse controversie. Ad alimentare le polemiche, inoltre, ci hanno pensato i suoi rapporti con alcuni soggetti notoriamente razzisti del panorama MAGA.
“Le notizie di attacchi alle corrispondenti nere della Casa Bianca da parte dell’allora presidente degli Stati Uniti non sono miti o congetture, ma fatti”, ha scritto April Ryan, giornalista dell’anno 2017 della NABJ, su X, “Avere una presunta sessione orchestrata con l’ex presidente è un affronto a ciò che questa organizzazione rappresenta e uno schiaffo in faccia alle giornaliste nere che hanno dovuto proteggersi dall’ira di questo candidato repubblicano che sta promuovendo un’agenda autoritaria”.
Tuttavia, c’è chi pensa invece che la presenza di Trump alla conferenza sia più che lecita. “E’ pur sempre il candidato repubblicano”, ha spiegato Symone Sanders, ex portavoce di Kamala Harris, “Sembra che i giornalisti che si lamentano non capiscono che il loro lavoro consiste nel fare domande. La NABJ non ha scelto Trump. Lo hanno fatto gli elettori delle primarie repubblicane. Proprio come chiunque altro sia in corsa per la presidenza, dovrebbe sottoporsi a interviste serie e rispondere a domande altrettanto vere”.
Ad alimentare le polemiche, inoltre, vi sarebbe l’indiscrezione secondo cui l’associazione avrebbe respinto le richieste dello staff di Kamala Harris, probabile candidata democratica, di trovare una “sistemazione” per consentirle di parlare alla conferenza.
Come riferito da una fonte anonima alla CNN, visti i numerosi impegni, la vicepresidente non avrebbe potuto partecipare di persona alla convention. Per questo motivo, il suo staff si era messo al lavoro per trovare un modo alternativo con il quale la 59enne avrebbe potuto collegarsi con l’evento. La proposta, però, sarebbe stata rifiutata dalla NABJ.