Paul Dans, presidente del controverso Project 2025 della Heritage Foundation, ha rassegnato le proprie dimissioni. Ad ufficializzare la notizia, ci ha pensato Kevin Roberts, leader della stessa fondazione, che ha affermato: “Sotto la guida di Paul Dans, Project 2025 ha portato a termine esattamente ciò che si era prefissato: riunire oltre 110 organizzazioni conservatrici di spicco per creare una visione unificata, motivata a devolvere il potere dallo Stato amministrativo non eletto e a restituirlo al popolo. Questo strumento è stato costruito per essere utilizzato da qualsiasi amministrazione futura”.
Secondo Roger Sollenberger del Daily Beast “Dans si è dimesso dalla Heritage Foundation dopo le pressioni dei vertici della campagna di Trump”. Per alcuni, inoltre, il controverso programma sarebbe vicino a chiudere i battenti.

Project 2025 è un documento di oltre 900 pagine, che presenta proposte di vario genere per una futura amministrazione del Partito Repubblicano. Le sue politiche includono la revisione della burocrazia federale, l’inversione di molte delle politiche climatiche dell’amministrazione Biden, la negazione dell’aborto e dei diritti delle persone LGBTQ+, la modifica degli standard educativi, compreso il programma di istruzione Head Start, l’ampliamento dei poteri presidenziali e la deportazione di massa degli immigrati clandestini.
Se attuate, secondo i critici, le proposte modificherebbero il governo federale, sostituendo i funzionari con i fedelissimi repubblicani. Naturalmente, in queste settimane di campagna elettorale il progetto è stato continuamente criticato da Kamala Harris, probabile candidata democratica alla Casa Bianca, e, più in generale, da diversi membri del partito.
In realtà, negli ultimi mesi, anche lo stesso Donald Trump ha cercato di prendere le distanze dal piano, ritenendolo una spina nel fianco per la sua stessa campagna, come spiegato anche dal suo principale consigliere, Chris LaCivita. Il tycoon ha definito alcune delle idee proposte dal gruppo come “ridicole”, affermando al contempo: “Non ho idea di chi vi sia dietro”.

Forse anche queste parole hanno contribuito a convincere Dans a dimettersi sia da Project 2025 che dalla Heritage Foundation. “La notizia della scomparsa di Project 2025 sarebbe molto gradita”, ha comunicato lo staff elettorale del tycoon, “e dovrebbe servire da monito a chiunque o a qualsiasi gruppo che cerchi di travisare la propria influenza con il presidente Trump e la sua campagna. Non finirà bene per voi”.
Un portavoce di Heritage, tuttavia, ha dichiarato che nonostante l’uscita di Dans, il lavoro del gruppo continuerà.
“Il progetto in questione è sulla scheda elettorale perché Donald Trump è sulla scheda elettorale”, ha invece dichiarato Julie Chavez Rodriguez, responsabile della campagna elettorale della Harris “Questo è il suo programma, scritto dai suoi alleati. Nasconderlo al popolo americano, non lo rende meno reale”.