Iniziano ad emergere nuovi dettagli circa la cattura di Ismael “El Mayo” Zambada Garcia, cofondatore e capo del potentissimo cartello di Sinaloa. Dopo decenni di latitanza, il 76enne è stato arrestato lo scorso fine settimana a El Paso, Texas, dopo essere stato tradito, a quanto sembra, da Joaquin Guzman Lopez, 38 anni, figlio del Chapo.
Nella giornata di ieri, però, Frank Perez, avvocato di Zambada, ha fornito una versione diversa dei fatti. Secondo il legale, infatti, El Mayo non sarebbe stato ingannato da Guzman Jr., bensì sarebbe stato rapito da quest’ultimo e “costretto con la forza” a volare negli USA, dove è è detenuto senza cauzione.
“Il mio cliente non si è arreso né ha negoziato alcuna condizione con il governo degli Stati Uniti”, ha dichiarato Perez in un comunicato, “Joaquin Guzmán López lo ha sequestrato. È caduto in un’imboscata, è stato gettato a terra e ammanettato da sei uomini in uniforme militare e da Joaquin. Gli sono state legate le gambe e gli è stato messo un sacco nero in testa”.
Perez ha proseguito dicendo che Zambada è stato gettato nel retro di un pick-up, costretto a salire su un aereo e legato al sedile dal figlio del Chapo. Per decenni El Mayo è riuscito a sfuggire alle autorità americane, fino a quando la scorsa settimana il velivolo che trasportava lui e Joaquin non è atterrato a Santa Teresa, in New Mexico. Nel corso della sua lunghissima “carriera” criminale, Zambada non era mai stato in carcere.
Il 76enne è noto per essere in grado di negoziare con tutti, compresi i suoi acerrimi rivali. È accusato in diversi casi negli Stati Uniti, riguardanti il traffico di droga. A febbraio i pubblici ministeri hanno presentato una nuova accusa contro di lui a New York, descrivendolo come il “principale leader dell’impresa criminale responsabile dell’importazione di enormi quantità di narcotici nel Paese”.
Secondo gli esperti, la sua uscita di scena potrebbe scatenare una sanguinosa guerra interna per il controllo del cartello, come è accaduto con l’arresto o l’uccisione di altri boss del passato. Gli analisti sostengono che la cattura potrebbe anche aprire la strada a una generazione più violenta di giovani narcotrafficanti.
Nonostante le affermazioni dell’avvocato de El Mayo, un funzionario delle forze dell’ordine statunitensi ha spiegato che Zambada è salito su un aereo con Guzman Jr. credendo di essere diretto altrove. Venerdì, il 76enne è comparso davanti alla corte federale di El Paso, dove un giudice ha letto le accuse contro di lui e lo ha informato dei suoi diritti. È detenuto senza cauzione e si è dichiarato non colpevole di vari capi imputatigli, relativi al traffico di droga.