Lavori manuali? No grazie.
Negli ultimi anni, specialmente negli Stati Uniti, è sempre più marcata la tendenza tra i giovani della Generazione Z a preferire percorsi professionali tradizionali rispetto ai lavori manuali. Un fenomeno che sembra profondamente influenzato dai media e dalla cultura popolare.
Una recente indagine condotta da Jobber ha rivelato che oltre un terzo dei giovani della Gen Z (nati tra il 1997 e il 2012) ha orientato le proprie scelte di carriera sulla base di programmi televisivi e film. I nativi digitali sono stati costantemente esposti a rappresentazioni mediatiche che privilegiano l’istruzione universitaria e le professioni da ufficio.
“Hollywood spinge fortemente verso l’istruzione post-secondaria,” spiega a Newsweek Terrence Lurry, studente di chimica che ha scelto di intraprendere la carriera medica. “Nei film e nelle serie TV, raramente vediamo studenti delle superiori che aspirano a diventare elettricisti o idraulici.”
Non è il solo. Il 47% della Generazione Z ritiene che i lavori manuali siano rappresentati negativamente nei media, mentre un altro 47% crede che i lavoratori da ufficio siano sinonimo di successo. La percezione ha spinto molti giovani a inseguire il sogno del college, nonostante i costi elevati e i debiti scolastici che ne derivano. Le scuole e i genitori spesso sono tra i principali sostenitori di questa scelta, considerandola più sicura e prestigiosa.
Non è però d’accordo Bryan Driscoll, consulente HR, secondo cui la narrativa danneggia la percezione dei lavori manuali, essenziali per l’economia e con stipendi spesso grandemente competitivi. “I lavori manuali sono la spina dorsale della nostra economia,” afferma Driscoll.
Circa l’83% della Gen Z crede che i professionisti di questi settori non abbiano un forte senso di realizzazione rispetto ai lavoratori da ufficio. Uno stigma che sembra piuttosto riflettere l’atavica lotta di classe. E paradossalmente, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, potrebbero essere proprio i lavori manuali quelli più sicuri.
Alex Beene, istruttore di alfabetizzazione finanziaria, sottolinea che i lavori manuali ora offrono salari mediamente più alti rispetto ai lavori da ufficio per i neolaureati – con una maggiore flessibilità di orario e costi inferiori per ottenere una qualifica. “Alcuni campi professionali manuali sono delle miniere d’oro, ma gli studenti evitano ancora lo stigma che è associato ad esse,” afferma Beene.