Secondo molti insider democratici Kamala Harris sarebbe intenzionata a scegliere Mark Kelly, senatore dell’Arizona, come suo vicepresidente in vista delle elezioni di novembre.
Già astronauta e veterano di guerra (fu pilota militare nella Guerra del Golfo), Kelly porta con sé un bagaglio di esperienze unico rispetto ad altri potenziali candidati. E ad incidere potrebbe essere anche la sua grande popolarità in Arizona, uno Stato conteso fondamentale per le speranze democratiche di ritornare alla Casa Bianca.
Kelly ha anche il “merito” di essere figlio di due poliziotti, e la sua provenienza dal confine meridionale lo rende particolarmente adatto a cavalcare il messaggio “tough on crime” su cui i Dem finora sono apparsi poco convincenti. È inoltre un cattolico praticante, e questo lo avvantaggia rispetto al secondo in lista, il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, anche lui gettonatissimo ma ebreo – il che vorrebbe dire che ci sarebbero due ebrei alla Casa Bianca, il marito di Kamala e il suo vicepresidente, circostanza senza precedenti e che potrebbe influire sulle chance di vittoria mentre in Medio Oriente continua l’assedio militare israeliano contro Gaza.
Nonostante le speculazioni sempre più insistenti, Kelly ha scelto la linea del basso profilo, senza però escludere completamente la possibilità di accettare l’offerta. “Non si tratta di me. Ma ho sempre considerato importante servire quando ne ho avuto l’opportunità,” ha dichiarato ai giornalisti.
Kelly è apprezzato anche per la grande capacità di raccogliere fondi, avendo ottenuto circa 90 milioni di dollari durante la sua campagna per il Senato del 2022 – ciclo elettorale in cui ha superato come popolarità sia il presidente Biden sia l’attuale governatrice Katie Hobbs, facendo leva su molti voti tra i moderati repubblicani e gli indipendenti.
La moglie di Kelly, l’ex deputata dell’Arizona Gabby Giffords, è stata gravemente ferita in un attentato nel 2011, evento che ha portato la coppia a fondare un’organizzazione no-profit per sostenere il controllo delle armi.
Un potenziale svantaggio della sua candidatura è che, se eletto vicepresidente, Kelly lascerebbe vacante il suo seggio al Senato, spingendo la governatrice a dover nominare un sostituto ad interim e provocando un’elezione speciale nel 2026, che potrebbe essere vinta dai repubblicani.